Dopo il crollo all’interno della Vela Celeste di Scampia avvenuto lo scorso lunedì, 22 luglio, e dopo la morte di tre persone (Roberto Abbruzzo, Margherita Della Ragione e Patrizia Della Ragione), la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per crollo, omicidio e lesioni colpose.
E ora vuole vederci chiaro, vuole andare fino in fondo anche se far venire a galla una verità sarà impresa ardua. E non si farà luce soltanto sulle precarie condizioni in cui versa la Vela Celeste teatro del crollo, ma sullo stato di tutte e tre le Vele rimaste ancora in piedi (oltre la Celeste, quindi, la Gialla e la Rossa).
Ci saranno, presumibilmente, anche degli iscritti nel registro degli indagati. Ma cosa sia successo realmente su quel ballatoio, il cui crollo si è portato dietro uomini, donne e bambini uccidendone tre e ferendone altri 13, nessuno potrà mai affermarlo con certezza.
Crollo nella Vela Celeste, la Procura di Napoli vuole vederci chiaro: il ballatoio crollato era abusivo?
Anzitutto, bisogna partire dall’origine delle indagini. Subito dopo il crollo, vennero fuori prima un documento, datato 2016, che denunciava la mancata manutenzione dei ballatoi della Vela Celeste di Scampia con relativo rischio crollo, poi un’ordinanza di sgombero coatto della suddetta vela, datata invece 2015 e firmata dall’allora sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Sgombero che, come ben sappiamo, non avverrà mai.
Dunque, verrebbe da chiedersi se gli abitanti della Vela Celeste fossero già allora in uno stato di imminente pericolo o se, dopo i lavori urgenti di rinforzo delle passerelle, vi fu un certificato di eliminato pericolo. Così come verrebbe da chiedersi, stando alle prime testimonianze a caldo che facevano riferimento ad una lite avvenuta proprio su quel ballatoio, se la quantità di persone lì presenti abbia influito o meno sul successivo crollo.
Ma non è importante rispondere a quest’ultimo quesito, dato che non cambierebbe la sostanza di quanto accaduto. Bensì è importante scoprire dove ulteriormente ci porta questo quesito: quella crollata è una passerella facente parte del progetto originario della Vela o abusiva e, quindi, abbattuta in precedenza e ricostruita successivamente senza autorizzazione alcuna?
Quando le Vele sono state progressivamente sgomberate, sono state effettuate due azioni: il tombamento col cemento dei servizi igienici e il taglio delle passerelle che davano verso le case. Il tutto per evitare che gli appartamenti venissero occupati, abusivamente, all’infinito. Perciò viene da chiedersi se quel ballatoio facesse parte già in precedenza della Vela o se fosse stato ricostruito successivamente.
Non è una novità che i cittadini, soprattutto tra i meno abbienti, le abbiano provate tutte negli anni per procurarsi un tetto sulla testa, ed è per questo che va appurata l’autenticità o meno del ballatoio. Trovare la falla, il problema, la causa, sarà impresa difficile, ma intanto la Procura di Napoli indaga.