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domenica, Maggio 5, 2024
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Filippo Turetta sorvegliato a vista nel carcere dei suicidi, chiede libri e ansiolitici per dormire

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Filippo Turetta, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, si appresta all’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Venezia, Benedetta Vitolo, in programma per martedì. In attesa, il 22enne sta definendo la sua strategia difensiva in collaborazione con l’avvocato Giovanni Caruso. Detenuto nel carcere di Montorio (Verona), è sorvegliato a vista per via del rischio suicidio, chiedendo libri per studiare e ansiolitici per dormire.

Strategie difensive Filippo Turetta

Nel contempo, la possibilità che Turetta confessi l’omicidio emerge come opzione, potenzialmente agevolando la sua posizione processuale. Le dichiarazioni rese alla polizia tedesca al momento dell’arresto, tuttavia, sono inutilizzabili senza assistenza legale. La difesa potrebbe orientarsi verso una perizia psichiatrica per esaminare eventuali disturbi mentali. Alternativamente, il giovane potrebbe scegliere di non rispondere inizialmente, permettendogli di analizzare l’ordinanza di custodia cautelare e il fascicolo d’indagine prima di essere interrogato dal pm Andrea Petroni nelle prossime settimane.

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Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, e il pm Andrea Petroni stanno valutando la possibilità di contestare a Turetta l’aggravante della premeditazione. Gli elementi che contribuiscono a questa valutazione includono i coltelli e il cambio di vestiti portati con sé, i sacchi di plastica neri sopra il corpo di Giulia, un presunto sopralluogo nella zona industriale di Fossò alcune ore prima dell’omicidio (dove si è verificata la seconda parte dell’aggressione), ricerche web su sopravvivenza in montagna giorni prima, e l’acquisto online di un nastro adesivo compatibile con quello ritrovato a Fossò.

Inoltre, se l’autopsia programmata per il primo dicembre rivelasse che Turetta ha inflitto crudeltà a Giulia durante l’omicidio, potrebbe essere contestata l’aggravante della crudeltà. Sarà cruciale comprendere se l’incidente in cui Giulia ha sbattuto la testa sul marciapiede mentre cercava di fuggire a Fossò alle 23:40 dell’11 novembre sia stato fatalmente determinante per la sua morte.

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