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venerdì, Aprile 19, 2024
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Lancia figlia dal cavalcavia, la piccola Ludovica e la canzone di Arisa: «Questa vita…»

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E’ andata a prenderla dagli zii materni che vivono a Pescara, poi l’ha portata con sé sull’A14.
E’ un piccolo tassello nella ricostruzione dei fatti di domenica mattina, quando Fausto Filippone, 49enne, ha deciso di uccidere la figlia Ludovica, 10 anni, lanciandola da un viadotto e poi, ore dopo, di suicidarsi nello stesso modo. Lo ha detto in conferenza stampa il questore di Chieti Palumbo riferendo come dalle indagini sia emerso che Filippone, descritto da conoscenti e colleghi come estremamente riservato e silenzioso, non aveva problemi psichici.

Ora gli investigatori dovranno fare luce sugli aspetti non chiari della vicenda e sul contenuto di un foglio volato giù dal viadotto con l’uomo. Appunti, pare, trascritti durante il colloquio tra Filippone e un agente intervenuto in attesa dell’arrivo del mediatore. Resta il mistero sulla morte della moglie, Marina Angrilli, precipitata dal secondo piano di un palazzo a Chieti Scalo oltre un’ora prima che padre e figlia raggiungessero l’A14 e poi morta in ospedale. “Papà ha una sorpresa per te”. Così Fausto Filipponi alla figlia Ludovica quando è andato a prenderla a Pescara per lanciarla dal viadotto della A14. Papà e mamma, solo venerdì sera, erano andati a vedere il concorso canoro della piccola. Ludovica aveva cantato “Controvento” di Arisa, con qualche incertezza e un grande applauso finale.

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Prima un litigio con la moglie in una palazzina di Chieti Scalo, con la donna precipitata da una finestra. S’indaga se si sono testimoni che possono aiutare a ricostruire quello che è successo prima del suicidio dell’uomo.

Le ultime parole

Nelle ultime parole di Fausto Filipponemanager di 49 anni dell’azienda di abbigliamento ‘Brioni’, risiede tutto il dolore ed il pathos di un dramma familiare senza apparente spiegazione. L’uomo si è recato nel corso della mattinata di domenica sul viadotto della A14 che si trova all’altezza di Contrada Vellemerlo (Chieti) ed ha compiuto un gesto terribile, dal quale non poteva tornare indietro. Ha gettato nel vuoto la figlia dodicenne della compagna uccidendola. Da quel momento in poi è cominciata un’estenuante trattativa tra lui e le forze dell’ordine che aveva come obiettivo quello di farlo scendere e cercare di comprendere le ragioni di quel gesto estremo e senza rimedio. A nulla sono servite le parole dei mediatori e, dopo aver chiesto perdono, l’uomo si è gettato dal viadotto.

Poco distante dal corpo della piccola Ludovica è stato trovato un foglietto, scritto a mano, la penna blu, presenta alcuni nomi e, separati, diversi cognomi. “È un foglietto confuso”, dice il questore di Chieti, Raffaele Palumbo. “La squadra mobile sta cercando di dare un senso e un’identità agli appunti segnati sopra”. Sempre che siano davvero i suoi, di Filippone.

 

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