18.1 C
Napoli
giovedì, Maggio 2, 2024
PUBBLICITÀ

Le parole choc di Olindo Romano: “Nessun rimorso per la strage di Erba, se lo meritavano”

PUBBLICITÀ

Olindo Romano racconta la strage di Erba. E lo fa attraverso un racconto inedito andato in onda ieri sera a “Quarto Grado” su Rete Quattro. Frasi raggelanti quelle contenute all’interno del racconto, di quella notte dell’11 dicembre 2006 in cui insieme alla moglie Rosa Bazzi uccise a colpi di spranga e coltello Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e infine la vicina di casa Valeria Cherubini.

Olindo Romano racconta la strage di Erba, il video inedito risalente al 2007

Nel video diffuso da “Quarto Grado”, quando parla Olindo Romano e racconta la strage è il 24 febbraio 2007, un video che non era mai stato diffuso. La coppia ha confessato il delitto di 10 gennaio 2007, poi i due hanno ritrattato e adesso si proclamano innocenti. Condannati in via definitiva all’ergastolo hanno ottenuto la revisione del processo. La prima udienza è fissata per il primo marzo prossimo a Brescia, in Corte d’appello, alle ore 9.

PUBBLICITÀ

Queste le parole di Romano: “La comunicazione del processo è arrivata tre mesi prima. La cosa che mi ha dato più fastidio è stata questa, che in quei giorni lì, il marito è arrivato dentro con il furgone tutto scassato. Raffaella ha detto a mia moglie ‘quando andiamo in tribunale, con i soldi che prendiamo, ci compriamo un furgone noi’. Lì non ci abbiamo più visto. Abbiamo provato a seguirla per darle giù quattro legnate. Poi ci è andata male. Quella sera lì ci è andata bene. Io non voglio giustificarmi. Noi non avevamo un piano per ammazzarli, volevamo solo dare una fila di botte”.

“Nessun rimorso per la strage, se lo meritavano”

Olindo Romano prosegue così il suo racconto: “L’aspettavamo nel portoncino con la spranga di ferro. Quella sera lì ci è andata bene perché siamo arrivati e c’era la porta aperta. La terza volta è andata bene. Io avevo la spranga e mia moglie il coltello. Quella sera sono entrato prima io perché mia moglie è piccolina, aveva mal di testa. La prima che c’era davanti era Raffaella. Due colpi, un colpo ed è caduta per terra secca. La madre idem. Non ho visto cosa ha fatto mia moglie. Ma sicuramente è andata là e ha sgozzato il bambino. Poi non so se ha dato qualche coltellata anche a Raffaella. Dopo abbiamo dato fuoco, abbiamo chiuso la porta, e ce ne siamo andati”.

“Io sono tranquillissimo. Però la spugna quando è piena, esplode. Avevo anche vergogna ad andare a suonare il campanello e a dire se ci lasciava dormire. Tirava fuori tutte le scuse possibili. Poi, sono arrivati i tossici e i drogati. Io non sono mai stato razzista, ci sono diventato. L’abbiamo seguita e lei ha chiamato i vigili. L’abbiamo uccisa perché ci ha denunciati. La fine che ha fatto se l’è meritata”, ha poi aggiunto Romano.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Carlo e Raul accoltellati all’Arenile, la mamma dell’aggressore chiede scusa: “Ho la morte nel cuore”

E' stato fermato dalla polizia il 17enne che ha accoltellato due 15enni all’Arenile nel corso di una serata a...

Nella stessa categoria