Stanotte Gennaro Iorio è stato arrestato mentre caricava a bordo del furgone buste di cellophane e un borsone, entrambi prelevati da un deposito in via San Pietro a Calvizzano. Il 45enne è ritenuto responsabile di spaccio e di detenzione di 22,2 kg. di hashish in panetti di vario peso, 4,1 kg. di hashish erano all’interno di 3 buste nere, 2,3 kg. di hashish in un borsone di tela. I carabinieri dell’aliquota Operativa di Giugliano in Campania lo hanno tratto in arresto in flagranza di reato. Nonostante Iorio sia ritenuto contiguo al clan Polverino non è considerato un corriere di primo livello.
L’AZZERAMENTO DEI VERTICI
Negli ultimi anni il clan Polverino è stato decapitato dalla Stato. A giugno le forze dell’ordine hanno assestato un importante colpo all’organizzazione di Marano grazie all’arresto di Guglielmo Cirillo. Il 28enne era ritenuto uno dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia, alla luce della sua attività di importazione di hashish dalla Spagna e dal Marocco contrattando i prezzi e gestendol’ingresso in Italia delle partite per conto del clan.
All’inizio del 2018 è stato catturato il superlatitante Antonio Polverino durante un blitz in un casolare di Cassino. Il vecchio padrino fu condannato a 20 anni di carcere per associazione mafiosa e droga. All’interno del clan aveva un ruolo apicale anche per la sua parentela con Giuseppe Polverino ‘o Barone.
Un altro colpo importante al clan Polverino fu inferto nel luglio del 2017 quando fu stanato Giuseppe Simioli reggente del clan. ‘O Petruocelo si nascondeva in una lussuosa villa di Viterbo ed anche lui è staro ritenuto responsabile del traffico di droga.
Nel settembre del 2016 furono arrestato Giuseppe Ruggiero e Carlo Nappi in una villa di Pomezia, entrambi erano in procinto di partecipare al matrimonio al figlio di Giuseppe.