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“M sent, ke colpa mia”, il messaggio del pusher dopo l’omicidio Giarnieri

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Antimo Giarnieri rimase vittima di uno scontro armato nato per il controllo delle piazze di spaccio a Casoria. Il 18enne innocente è stato colpito l’otto luglio del 2020 alla III Traversa di via Castagna poiché è stato scambiato per un killer del gruppo del 33enne Ciro Sannino. Proprio il criminale di Acerra, alias Spauziello, ha comandato il gruppo di via Petrarca dando ordini sulle modalità dell’acquisto della droga e dello spaccio. L’organizzazione criminale di Sannino era in lotta con quella del Parco Smeraldo, capeggiato da Ciro Lucci, e saranno proprio quelle tensioni a causare la morte del 18enne.

Nella sentenza della Corte di Assise di Napoli, emessa nel luglio 2023, è stato ricostruito in modo il contesto criminale nel quale è maturato l’omicidio del 18enne innocente. Secondo i magistrati la morte di Antimo è avvenuta nell’ambito dello scontro armato combattuto per la gestione delle piazze di spaccio a Casoria, in particolar modo quella del Parco Smeraldo dove venne colpito Giarnieri. Il killer Tommaso Russo ha sparato all’innocente pensando che si trattasse del ras Lucci.

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Il messaggio del pusher dopo l’omicidio Giarnieri

In una conversazione partita la notte del luglio del 2020, il pusher 26enne Marcello Del Vecchio ha confidato all’amico “M sent, ke kolpa mi, e di kill” e l’altro ha risposto: “Non è colpa tua, credimi, ma certamente non è a lui che stavano cercando”. Così dai messaggi è emersa la consapevolezza da parte del pusher del fatto che Giarnieri è stato ucciso per un errore di persona per dinamiche riconducibili alla piazza di spaccio gestita da Del Vecchio e da Lucci. Poche ore dopo lo stesso il 26enne ha scritto ad un altro suo conoscente: “Non c’entrava niente“.

Proprio dall’analisi delle chat estrapolate dai telefoni sequestrati è emerso che Del Vecchio era coinvolto nella gestione nello spaccio al Parco Smeraldo e che si sentiva in colpa per l’uccisione di Antimo. 

Guerra per lo spaccio a Casoria

In particolare le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotte dal reparto operante da luglio 2020 a febbraio 2021, anche attraverso l’ausilio di attività di intercettazioni, hanno consentito di accertare l’operatività delle due diverse organizzazioni criminali, in contrasto tra loro per l’egemonia sul territorio del comune di Casoria, nel controllo della gestione del traffico di droga e del monitoraggio delle ‘piazze di spaccio’.

I due gruppi nemici si sono occupati sia di cocaina, hashish, marijuana e miscele di anfetamine diverse piazze di spaccio, sia della cessione al dettaglio delle dosi effettuate anche con consegne a domicilio. Le indagini hanno anche accertato la commissione di alcune estorsioni, sia tentate sia consumate, commesse ai danni degli acquirenti della droga, con il fine di recuperare i crediti delle dosi non pagate.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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