La vicepresidente di Manageritalia Campania, Francesca Maciocia, tra i relatori
dell’Innovation Village 2025, evento punto di riferimento nazionale per il dialogo tra mondo produttivo e sistema della ricerca, svoltosi a Napoli, a Villa Doria d’Angri, sede dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope.
La X edizione dell’iniziativa, organizzata da Knowledge for Business, ha avuto come
tematica centrale della giornata conclusiva del 30 maggio, ‘La leadership nell’era del lavoro
ibrido: strategie per coordinare e per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e
collaborativo’.
Molteplici e interessanti le sfide analizzate nel corso della tavola rotonda, durante la quale
si è posto l’accento sulle trasformazioni organizzative legate alla digitalizzazione e alla crescente domanda di flessibilità, ma anche all’adozione di strumenti digitali per la
collaborazione e il coordinamento, e all’evoluzione delle competenze richieste ai leader in
uno scenario in continuo cambiamento.
Punto sul quale Manageritalia è al lavoro, come sottolinea Francesca Maciocia, «già dal
2019, ancor prima dell’accelerazione dettata dalla pandemia, quando Manageritalia ha
organizzato un congresso dedicato al tema della trasformazione del lavoro. Nel corso
dell’ultimo quadriennio, il nostro Piano Nazionale prevede anche un capitolo specifico su
questo punto ormai decisivo».
Rispetto alle esigenze e alle novità relative al lavoro ibrido, secondo la vicepresidente di Manageritalia Campania «è innegabile che lo smart working abbia trasformato il lavoro, gli stessi luoghi di lavoro sono cambiati, e a cascata ci sono nuovi e diversi bisogni dei lavoratori sull’equilibrio vita-lavoro. Questo è accaduto soprattutto
nelle realtà che producono servizi ad alto contenuto intellettuale, realtà in cui più che altrove servono le cosiddette soft skills: parlo di capacità di problem solving, di creatività e di conoscenza specialistica, ma anche dell’abilità di analisi, sintesi, giudizio e comunicazione efficace in tempi molto più brevi. Tutto questo poi si confronta ogni giorno con i nuovi strumenti digitali per la gestione dei team di lavoro e più in generale per il project management. Un esempio su tutti l’intelligenza artificiale».
Alla luce di questo scenario, benché per la Maciocia «alcune leggi e norme in materia
abbiano dato una grossa mano sul piano della sostenibilità, c’è ancora tanto lavoro da fare sul campo, a livello di singole aziende. Su questo noi manager diventiamo decisivi se
sviluppiamo una più forte capacità di inclusione e di ascolto delle risorse umane, così da
motivarle e tenerle coese senza mettere da parte i loro bisogni. Per questo servono tanto
una preparazione approfondita quanto l’acquisizione di competenze specifiche». Tematica,
questa, peraltro, già sottolineata da Maciocia nel corso del progetto formativo nazionale
Women on Board 2025.
In conclusione, un dato da cui avviare una riflessione: «Da una delle nostre ultime indagini
risulta che quasi otto su dieci dei nostri associati (il 79,4 per cento) ritengono di possedere
già, personalmente, le competenze giuste per affrontare i cambiamenti, anche se quasi due
su tre (65,2%) pensano di poterle ulteriormente sviluppare. Ma soprattutto, per i nostri
intervistati, è necessario che vengano sviluppate in azienda o perché non ancora presenti
(47,3%), o perché da sviluppare ulteriormente (82,1%). Anche per questo – conclude
Maciocia, – come Manageritalia, mettiamo a disposizione un centro di formazione
manageriale continua del terziario, proprio per colmare quei gap che rischiano di trasformare le novità da opportunità in criticità»