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venerdì, Aprile 26, 2024
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Melito piange Savino, la testimonianza del figlio: «Siamo distrutti, il Coronavirus è micidiale. Restate a casa»

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Questa giornata resterà scolpita nella memoria della città di Melito. Alle prime luci dell’alba si è spento il primo melitese, ucciso dal Covid-19. Una morte lampo quella di Savino, visto che il Coronavirus gli era stato riscontrato appena 12 ore prima della morte, sopraggiunta all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, dopo essere stato precedentemente ricoverato all’ospedale Santa Maria dell Grazie di Pozzuoli.

Savino, melitese doc: era conosciuto da tutti in città

Savino, aveva 65 anni e svolgeva una vita semplice. Le sue giornate si coloravano dell’amore dei familiari, qualche pedalata in bicicletta e due chiacchiere al centro anziani, dove era conosciuto da tutti. Il classico melitese di altra generazione, quelle nate in una città di poco più di 15mila anime, dove tutti conoscevano tutti.

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Migliaia di messaggi di cordoglio alla famiglia della prima vittima del Coronavirus

E’ forse anche per questi motivi che la notizia della morte di Savino è stata accolta con immenso dolore. Un dolore che ha colpito le istituzioni (sono state poste le bandiere a mezz’asta all’esterno del Comune) ed i singoli cittadini, che hanno inondato i social con commenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia del 65enne.

Savino godeva di ottima salute: la sua morte un fulmine a ciel sereno

Chi ha visto Savino fino a prima della quarantena, non riesce a farsene una ragione. L’uomo godeva di buona salute e non aveva alcuna patologia, come confermato da Biagio, primogenito della prima vittima melitese del Coronavirus, che con commozione e grande dignità ha raccontato gli ultimi momenti di vita di suo padre.

Le parole del figlio: «Ci è caduto il mondo addosso. Siamo distrutti»

“Ho sentito la sua voce per l’ultima volta poco prima che venisse intubato all’ospedale di Pozzuoli. Non sapeva cosa fare e ha chiesto ai medici di mettermi al corrente del trattamento a cui stava per essere sottoposto – ha riferito Biagio ad InterNapoli.it – Non potete minimamente immaginare ciò che stiamo vivendo. Da un momento all’altro ci è caduto il mondo addosso. Papà era un uomo buono e perbene, che si è fatto in quattro per la sua famiglia. La sua era una figura di riferimento per tutti noi ed oggi che non c’è più ci sentiamo persi”.

La famiglia di Savino ha rifiutato gli aiuti alimentari del Comune: «Dateli a chi ne ha bisogno»

Biagio ed i suoi familiari sono in quarantena ed in queste ore sono sottoposti a tampone. L’isolamento preventivo è stato disposto per tutti gli abitanti del palazzetto familiare alla periferia di Melito ed anche per i parenti residenti nella palazzina adiacente. Nonostante l’impossibilità di uscire di casa, la famiglia di Savino ha rifiutato gli aiuti alimentari del Comune. “Preferisco che vadano a chi veramente non ha nulla. Per fortuna abbiamo la possibilità economica di poter badare al nostro sostentamento non muovendoci da casa – ha aggiunto Biagio – Ci sono tante persone che non hanno nulla e bisogna aiutare loro. C’è già questo virus che miete vittime ovunque e non possiamo lasciare che ci siano persone che al giorno d’oggi muoiano ancora di fame”.

Coronavirus. L’appello di Biagio: «La morte di papà serva da lezione a tutti»

Biagio, nonostante il dolore per la morte del papà, ha la forza di lanciare un appello. “Spero che la morte di mio padre serva da lezione a tutti noi.  Dico tutti noi, perché io stesso ho minimizzato fino a qualche giorno fa sulla portata di questo virus – ha proseguito il giovane melitese – Ero convinto che i media amplificassero la situazione ed invece era tutto maledettamente vero. Per questo mi rivolgo a tutti i miei concittadini e non solo. Non uscite di casa, restate al riparo, questo virus non guarda in faccia nessuno”.

Melito dice addio al Gigante buono

Una storia triste, quella raccontata da Biagio, ma che in un momento come questo deve aiutare a riflettere e a prendere le dovute precauzioni, perché questo virus non risparmia nessuno. Se ne è accorta oggi la città di Melito che ha dovuto dire addio a Savino, il Gigante buono con un sorriso per tutti.

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