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domenica, Maggio 19, 2024
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Napoli. Custode defunto da 30 anni, i familiari occupano l’alloggio nella scuola senza pagare niente: 7 indagati

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 La preside di una scuola partenopea e altre sei persone (tra funzionari del Comune e della società in-house Napoli Servizi) risultano indagati in relazione ad un danno erariale da 92.349 euro.
Dal settembre del 1988 l’alloggio del custode defunto della scuola era occupato abusivamente dai suoi eredi che non pagavano l’affitto e neppure i consumi idrici al Comune di Napoli. Da qui sono arrivati sette inviti a dedurre da parte della Procura presso la Corte dei conti della Campania notificati dai Carabinieri del Nucleo operativo del Vomero a funzionari comunali, a dirigenti della Napoli Servizi (società in-house del Comune di Napoli) e alla preside della scuola dell’infanzia e primaria ‘L. Vanvitelli – plesso Caccavello’ che si trova nel quartiere Vomero. Per gli inquirenti i funzionari comunali sono colpevoli di “non avere mai contestato i ritardi clamorosi della Napoli Servizi in sede di riscossione, consentendo l’accumulo nel tempo di una ingente e stratosferica morosità”.

La magistratura contabile stigmatizza “la grave negligenza nella gestione proprio del patrimonio immobiliare e nella riscossione dei canoni e/o delle indennità di occupazioni” che, nel corso degli anni, ha portato al mancato incasso di circa 133 milioni di euro. Facendo riferimento al cosiddetto “Patto per Napoli” consistente “in un ingentissimo finanziamento con fondi statali”, gli inquirenti ricordano che quest’ultimo è condizionato, tra l’altro, proprio dalla corretta gestione del patrimonio immobiliare, dall’incremento e delle entrate attraverso l’aumento dei canoni di concessione e di locazione” e anche “dalla riduzione dei fitti passivi”. Secondo quanto emerso dalle indagini anche in altre scuole napoletane è stata riscontrata la stessa occupazione abusiva degli alloggi dei custodi: in uno di questi, è emerso, vive una persona il cui fratello venne arrestato nel 2005 perché sorpreso a coltivare marijuana proprio nel cortile dell’istituto.

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Nell’invito a dedurre della Procura della Corte dei conti della Campania notificato dai carabinieri a sette persone (funzionari comunali, dirigenti della (società in-house del Comune di Napoli Napoli Servizi e alla preside di una scuola) per un danno erariale di oltre 92mila euro la magistratura contabile stigmatizza “la grave negligenza nella gestione proprio del patrimonio immobiliare e nella riscossione dei canoni e/o delle indennità di occupazioni” che, nel corso degli anni, ha portato al mancato incasso di circa 133 milioni di euro.
Facendo riferimento al cosiddetto “Patto per Napoli” consistente “in un ingentissimo finanziamento con fondi statali”, gli inquirenti ricordano che quest’ultimo è condizionato, tra l’altro, proprio dalla corretta gestione del patrimonio immobiliare, dall’incremento e delle entrate attraverso l’aumento dei canoni di concessione e di locazione” e anche “dalla riduzione dei fitti passivi”.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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