Sconto di pena per Mariano Cannio, il domestico tuttofare che il 17 settembre 2021 fece precipitare dal balcone di un appartamento in via Foria il piccolo Samuele Gargiulo, di appena quattro anni. La terza sezione della Corte d’Assise d’appello lo ha condannato a 12 anni di reclusione, riducendo la pena iniziale di 18 anni.
I giudici hanno confermato l’accusa di omicidio volontario, ma hanno escluso l’aggravante della minorata difesa, riconoscendo inoltre a Cannio un vizio parziale di mente e concedendogli le attenuanti generiche.
La ricostruzione dei fatti
Cannio, oggi 42enne, ha raccontato agli inquirenti la dinamica di quel tragico giorno: “Sono uscito fuori al balcone, avendo sempre il piccolo in braccio, e appena uscito in prossimità della ringhiera ho avuto un capogiro. Mi sono affacciato dal balcone mentre avevo il bambino in braccio perché udivo delle voci provenire da sotto, a questo punto lasciavo cadere il bambino di sotto. L’ho fatto perché in quel momento ho avuto un capogiro. Ho immediatamente udito delle urla provenire dal basso e mi sono spaventato, consapevole di essere la causa di quello che stava succedendo”.
Dopo l’accaduto, Cannio ha riferito di essersi allontanato: “[…] successivamente andato a mangiare una pizza nella zona della Sanità, per poi fare ritorno a casa”.