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sabato, Aprile 20, 2024
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Muore al Cardarelli di Napoli, la nipote: “Lo avete ammazzato con la menzogna”

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Si sfoga e accusa su Facebook la nipote dell’uomo morto in un bagno del pronto soccorso del Cardarelli di Napoli. “Morire così non è accettabile, era mio nonno, il mio migliore amico, e voi l’avete ammazzato, nel modo più brutale di tutti, con la menzogna”, scrive la giovane Tatiana. Suo nonno era il 84enne Giuseppe Cantalupo ripreso in un video che mostra il suo cadavere.

“VIGLIACCHI”

“Da vigliacchi – scrive la giovane – non hanno avuto il coraggio di dirci le condizioni in cui era stato ritrovato. Come si è ritrovato solo in quel bagno? Come ci è giunto? Non era in condizioni di giungere al bagno autonomamente. Dov’erano gli infermieri? I dottori? Dov’erano i controlli? Ma quanto siete viscidi. Neppure il riconoscimento del corpo ci hanno permesso di fare, ‘mi dispiace è covid, ora è chiuso in un saccò, che oltraggio alla dignità umana!”.

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“È vero, il covid esiste ed è un brutto male, ma il vero virus è l’egoismo delle persone che non sanno prendersi cura dei pazienti, i quali vengono abbandonati in un letto, al loro destino, ormai quasi deciso. Il video è brutale, e conferma ciò che sostengo. L’indifferenza umana”. Prosegue sui social la nipote dell’uomo deceduto nel bagno dell’ospedale Cardarelli raccontando la sua rabbia dopo aver visto il video del nonno morto.

“Quando giungi in ospedale – spiega la nipote – ormai sei condannato, e i tuoi familiari insieme con te. Chi è a casa non riceve alcuna chiamata dall’ospedale, così è capitato anche a noi, nessuno ci ha dato notizia. Unica chiamata il giorno dopo, al mercoledì dal ricovero, per dirci che era stabile, poteva anche stare senza maschera per l’ossigeno, per un p, ma dopo poche ore, squilla di nuovo il telefono, stavolta per dirci che mio nonno era morto”.

“NONNO TI DAREMO GIUSTIZIA”

“Non vi auguro di ritrovarvi nella stessa situazione, perché a differenza vostra siamo umani e non delle bestie, ma di una cosa sono certa mio nonno merita giustizia, e non ci fermeremo finché non saranno accertate colpe e responsabilità. Per mio nonno e tutte le vittime ingiustificate e camuffate dal covid. – conclude Tatiana – Nonnino non ti preoccupare ti daremo la giustizia che meriti, perché eri un uomo meraviglioso e non meritavi di essere trattato così. Questa storia non può, e non deve andare nel dimenticatoio, ma deve giungere a chi di competenza, affinché si attivi per poter migliorare la situazione di tanti altri anziani che si ritrovano soli in un ospedale”.

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