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Parkinson, uno sciroppo per la tosse migliora i sintomi gravi

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Uno sciroppo per la tosse si rivela promettente per il trattamento del morbo di Parkinson. Si tratta di un nuovo studio clinico in cui i pazienti in cura con ambroxolo, sciroppo utilizzato da decenni per fluidificare il muco, dimostrano un miglioramento dei sintomi con un rallentamento di progressione della malattia.

Uno sciroppo per la tosse riduce i sintomi gravi del Parkinson, il nuovo studio clinico

L’ambroxolo è uno sciroppo mucolitico che è utilizzato dal 1979. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista JAMA Neurology evidenzia come questo sciroppo si riveli un importante alleato per il trattamento dei sintomi del Parkinson, e sarebbe addirittura in grado di rallentare la progressione della malattia. I pazienti trattati con ambroxolo hanno dimostrato una riduzione dei sintomi psichiatrici più comuni del Parkinson, come deliri, allucinazioni, ansia, irritabilità, alterazione motoria, e un miglioramento delle funzioni cognitive. Oltre a questo, i pazienti sottoposti allo studio hanno presentato meno episodi di caduta rispetto ai partecipanti non trattati.

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Lo studio

Lo studio clinico sull’ambroxolo ha coinvolto 55 pazienti con demenza associata alla malattia di Parkinson ed è durato 1 anno. Nel corso dello studio, sono stati monitorati i sintomi psichiatrici, la memoria e un marcatore collegato al danno cerebrale chiamato glucocerebrosidasi (GFAP). I ricercatori del Lawson Research Institute hanno diviso i pazienti in tre gruppi, somministrando ambroxolo a basso dosaggio, alto dosaggio e placebo per un anno. Lo studio ha rilevato che i pazienti sottoposti a trattamento ad alto dosaggio hanno gestito meglio i sintomi gravi del Parkinson. L’ambroxolo si è rivelato sicuro, ben tollerato e ha raggiunti livelli terapeutici nel cervello. I sintomi psichiatrici sono migliorati nel gruppo di pazienti sottoposti ad alto dosaggio, insieme alle prestazioni cognitive. Inoltre, in questi pazienti trattati con ambroxolo si rileva anche una maggiore stabilità del marcatore del danno cerebrale GFAP.

Una nuova promettente via terapeutica per il Parkinson

Le attuali terapie per il Parkinson e la demenza associata alla malattia agiscono solo sui sintomi, ma purtroppo non bloccano il problema sul nascere. Lo ha affermato Stephen Pasternak, il neurologo che ha guidato lo studio clinico a Londra. Tuttavia i risultati dello studio suggeriscono che questo sciroppo può proteggere le funzioni cerebrali, migliorando i sintomi gravi dati dalla demenza soprattutto per l’aspetto psichiatrico. Questo offre quindi una nuova promettente via terapeutica per il trattamento del Parkinson e della demenza. La demenza si verifica in circa la metà di pazienti con morbo di Parkinson entro 10 anni dalla diagnosi, con un profondo impatto sociale, familiare, psicologico. La demenza comporta un declino cognitivo, sintomi psichiatrici (deliri, allucinazioni, sbalzi di umore), alterando la memoria e il comportamento. Al momento non esiste una cura specifica e definitiva, ma i nuovi studi come questo possono aiutare a migliorare la gestione di questa malattia complessa, attenuando i sintomi più gravi.

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