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Addio al fotografo Oliviero Toscani, il Maestro che amava Napoli

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Addio al fotografo Oliviero Toscani, il Maestro che amava Napoli. “Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell’intimità della famiglia. Kirsti Toscani con Rocco, Lola e Ali“, si legge nella nota firmata dalla moglie Kirsti e dai figli del maestro della fotografia. Toscani è morto, all’età di 82 anni, nell’ospedale di Cecina, dove era stato ricoverato il 10 gennaio per l’aggravarsi delle sue condizioni.

L’amore di Oliviero Toscani per Napoli

I napoletani sono una classe a parte e del resto nel Seicento Napoli era la capitale d’Europa. Vivono gomito a gomito con la bellezza, con la nobiltà e anche con la disgrazia. Ma, soprattutto, il meglio di sé lo danno quando non sono a Napoli, fuori dal proprio territorio sono più bravi“, disse Toscani nel 2022 in occasione di un’intervista al Corriere del Mezzogiorno.

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«Oliviero Toscani ha scritto sicuramente una delle pagine più belle della nostra storia ritraendo, con la sua fedele macchina fotografica, i volti di oltre 80 pizzaioli nel progetto Tu vuo’ fa’ il Napoletano. Sulla copertina del libro si è fatto immortalare nelle vesti di un pizzaiolo napoletano, alquanto bizzarro e comico: “Avevamo il problema di scegliere un pizzaiolo per la copertina.- spiega Toscani – Sono stati gli stessi pizzaioli a proporre che mi trasformassi in uno di loro”. Ciao Oliviero», ha scritto l’associazione Verace Pizza Napoletana.

Il progetto di Toscani nella stazione della Metro

Razza Umana è parte di uno studio fotografico sulla morfologia degli esseri umani. Molte delle foto presenti in questa installazione, che ritraggono in qualche caso volti di personaggi pubblici, sono state scattate nelle piazze della città, altre in altri luoghi d’Italia o del mondo, “Per vedere – come ha spiegato Toscani – come siamo fatti, che faccia abbiamo, per capire le differenze. Prendiamo impronte somatiche e catturiamo i volti dell’umanità”.

 

 

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