Non si placano le polemiche dopo gli omaggi social al boss Raffaele Cutolo. Il sindaco di Ottaviano Biagio Simonetti ha commentato così la vicenda: “Lo ripeto sempre, sia in situazioni pubbliche che in privato, e lo ribadisco anche adesso: chi ancora prova nostalgia per quei tempi è, senza mezzi termini, lo scemo del paese. Sì, lo scemo del paese. Ottaviano è impegnata in un processo di riqualificazione culturale della città e dell’intero territorio, e non possiamo permetterci di perdere tempo appresso allo scemo del paese“.
Botta risposta tra la vedova di Cutolo e il deputato Borrelli
Dopo che il sindaco di Ottaviano ha stigmatizzato gli omaggi al boss della NCO con tanto di selfie sulla sua tomba, come denunciato dal deputato Francesco Emilio Borrelli, è prontamente arrivata sui social la risposta della vedova Tina Iacone: “Ormai mio marito è morto lasciatelo in pace. Con Cutolo si è chiuso un capitolo, pensate invece ai giovani della città. Lei non ha diritto di chiamare scemo nessuno, portate rispetto anche alle persone che non hanno potuto studiare”.
La replica del deputato Borrelli
Arriva anche la risposta del deputato Francesco Emilio Borrelli da sempre in prima linea contro i clan della camorra: “Il camorrista Raffaele Cutolo non è storia passata ma è vergogna recente. Non mi risulta in alcun modo che teneva i giovani lontani dalla delinquenza ma che anzi li assoldava per commettere i peggiori crimini. Le vittime del boss Cutolo non riposano in pace, bene ha fatto quindi il Sindaco a usare parole nette e inconfutabili nei confronti di un sanguinario criminale che rappresenta una delle figure più vergognose della storia della nostra terra. La cultura camorrista deve essere combattuta senza sosta, a partire dal condannare duramente ogni forma di apologia, dalle canzoni di alcuni neomelodici, ai tributi pubblici alle case dei boss durante manifestazioni religiose, per proseguire con chi realizza murales o altarini per i criminali. Ho presentato una proposta di legge con l’introduzione del reato di apologia mafiosa che getta le basi per una seria controffensiva culturale. Nessun passo indietro contro i clan della camorra, vecchi e nuovi”.