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sabato, Giugno 22, 2024
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Omicidio Gianluca Coppola a Casoria, la Cassazione conferma la condanna a 19 anni per Antonio Felli

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La Corte di Cassazione ha confermato la condanna in appello a 19 anni di reclusione per Antonio Felli, 30enne accusato dell’omicidio di Gianluca Coppola, 27enne ferito a colpi di pistola l’8 aprile 2021 a Casoria e morto il 18 maggio in ospedale a causa di complicazioni. Felli era stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, pena ridotta a 19 anni in appello.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Felli avrebbe ucciso Coppola per gelosia, essendo l’ex fidanzato della ragazza che il 27enne frequentava quando è stato ucciso. «La conferma della pena di appello stabilita oggi dalla Cassazione non cambia il nostro dolore», le parole di Elisa e Roberto, genitori di Gianluca Coppola. «Qualsiasi condanna comminata al responsabile dell’omicidio di nostro figlio Gianluca – aggiungono – non avrebbe cambiato nulla. Nostro figlio non torna più. La vera condanna, con sentenza di fine dolore mai, è per noi ed è scattata il maledetto giorno in cui hanno tolto la vita a Gianluca. Speriamo che il responsabile almeno utilizzi questi anni di detenzione per riflettere sul male fatto a tutti noi e speriamo che dal carcere esca una persona riabilitata e consapevole del male che ha fatto. Perché questa possibilità lui l’avrà, mentre nostro figlio non ha avuto il diritto di vivere la sua vita».

La Corte di Cassazione ha confermato quanto deciso dalla Corte di Appello di Napoli, in merito alla condanna dell’autore dell’omicidio di Gianluca Coppola, morto il 18 maggio 2021 dopo 50 giorni di ricovero. L’8 aprile precedente, a seguito di una lite, era stato ferito gravemente con diversi colpi di arma da fuoco. “La conferma della pena di Appello, stabilita oggi dalla Corte Suprema di Cassazione, non cambia il nostro dolore. Qualsiasi condanna comminata al responsabile dell’omicidio di nostro figlio Gianluca non avrebbe cambiato nulla. Nostro figlio non torna più. La vera condanna, con sentenza di fine dolore mai, è per noi ed è scattata il maledetto giorno in cui hanno tolto la vita a Gianluca. Speriamo che il responsabile almeno utilizzi questi anni di detenzione per riflettere sul male fatto a tutti noi e speriamo che dal carcere esca una persona riabilitata e consapevole del male che ha fatto. Perché questa possibilità lui l’avrà mentre nostro figlio non ha avuto il diritto di vivere la sua vita.” Queste le parole di Elisa e Roberto, genitori di Gianluca. “Ribadiamo, come in altri casi, il dato di fatto che la conclusione di un iter giudiziario porta luce nelle vite di chi ha subito una perdita terribile. La famiglia di Gianluca è a noi cara, impegnata nei percorsi che come Pol.i.s. attuiamo insieme ai familiari delle vittime innocenti. A loro tutto il nostro affetto“, così il presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania, don Tonino Palmese.
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