Sono finiti in manette Oscar Pecorelli, detto ‘o pastore, Vincenzo Bocchetti e Francesco Battimiello con l’accusa di essere stati i prestanome del boss di Ngopp Miano. Pecorelli è il cugino omonimo di ‘o malomm, quest’ultimo guida la fazione nata in seguito alla disgregazione del clan Lo Russo. I tre indagati sono stati accusati di essere intestatori di immobili e di imprese in realtà riconducibili al boss per consentirgli di eludere i sequestri. Per ‘o pastore e Bocchetti è stato disposto disposto il carcere, mentre Battimiello è finito ai domiciliari.
Dunque i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e personale del Nucleo Investigativo Centrale di Roma della Polizia Penitenziaria hanno notificato altri 3 arresti emessi dal gip di Napoli su richiesta della Dda.
Gli ordini di Pecorelli partiti dal carcere
I provvedimenti del giudice fanno seguito alla misura cautelare eseguita lo scorso 24 gennaio nei confronti di Pecorelli ‘o malomm che, nonostante, fosse condannato all’ergastolo per omicidio e ininterrottamente recluso dal 2010, ha continuato ad esercitare il comando usando dei cellulari in carcere e sfruttando la collaborazione della moglie e del figlio, ciascuno destinatario di una misura cautelare.
Il blitz del 24 gennaio contro ‘o malomm e i suoi familiari
Ha continuato a comandare dal carcere Oscar Pecorelli, detto ‘o malomm, boss erede del clan Lo Russo. A lui, alla moglie 43enne Mariangela Carrozza, e al figlio 19enne Rosario Pecorelli sono stati notificati, rispettivamente, due arresti in carcere e uno ai domiciliari per i reati, contestati a vario titolo dalla Procura di Napoli (pm Maria Sepe, procuratore aggiunto Sergio Amato) di associazione armata di stampo mafioso, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e usura aggravate dal metodo mafioso, frode fiscale e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
Nel mese di giugno 2024 erano già stati sottoposti a sequestro 8 immobili, 12 lotti di terreno, cinque complessi aziendali, due autovetture, un ciclomotore, 20 orologi di lusso, 90 rapporti finanziari e circa 400 mila euro in contanti per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro.