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venerdì, Luglio 4, 2025
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Perché si fanno l’albero e il presepe nel giorno dell’Immacolata

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Il giorno dell’Immacolata Concezione è dedicato all’allestimento dell’albero di Natale e del presepe. Questa antica trazione è dovuta ad alcune credenze storiche e religiose. Per molti l’abitudine sembra legata al cristianesimo poiché l’8 dicembre si festeggerebbe allegoricamente il concepimento di Gesù, perciò si aprirebbe i preparativi per sua nascita, del 25 dicembre. Inoltre alla luce della festività le famiglie si riuniscono per addobbare la casa.

Invece secondo il dogma cristiano l’8 dicembre non sarebbe avvenuto il concepimento di Cristo da parte dello dello Spirito Santo, invece, la data ricorderebbe che la Vergine Maria è stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

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CHI HA PROMULGATO IL DOGMA DELL’IMMACOLATA?

Il dogma fu promulgato nella Cappella Sistina dal beato Pio IX l’8 dicembre 1854. Il Pontefice, durante il suo esilio in Gaeta (1849-1851) – dovuto alla Rivoluzione mazziniana che nel 1848-1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana, per sua natura massonica e anticristiana – aveva fatto voto in una cappella dedicata all’Immacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma e del ripristino dell’ordine cristiano nell’Europa allora sconvolta dalla Rivoluzione, avrebbe appunto impegnato tutto se stesso nell’attuazione della proclamazione del gran dogma mariano. Come Pio IX ebbe poi a dire, sentì tale esigenza come una chiamata interiore, che ricevette mentre era assorto in preghiera dinanzi all’immagine dell’Immacolata.

LA STORIA DEL PRESEPE

Le prime testimonianze storiche del presepe risalgono al III-IV secolo, quando i cristiani raffiguravano nei loro luoghi di ritrovo, come ad esempio le catacombe, le immagini di Maria con il piccolo Gesù in grembo.

Fu il Settecento il periodo più importante per il presepe, che ormai aveva raggiunto gran parte d’Italia e veniva già declinato nelle differenti tradizioni popolari come in quello napoletano.  L’arte si diffuse nelle case delle famiglie più insigni delle città. In particolar modo a Napoli, il presepe raggiunse livelli espressivi originali divenendo motivo di gara per le famiglie.

LE ORIGINI DELL’ALBERO DI NATALE

Alcuni sostengono che la tradizione dell’albero risalga all’Antico Egitto quando, durante uno dei suoi viaggi, un uomo ne rimase talmente colpito. Alcune popolazioni germaniche e scandinave lo utilizzarono come simbolo del solstizio d’inverno.

Altri sostengono invece che l’addobbo dell’albero risalga a San Bonifacio, colui il quale evangelizzò i popoli germanici. Secondo i racconti, il giorno della vigilia di Natale dell’anno 723 Bonifacio affrontò dei pagani a Geismar, nella Bassa Sassonia, che si erano riuniti sotto la “Sacra Quercia del Tuono” per compiere un sacrificio umano per il dio del tuono, Thor. Mentre stavano per procedere con il rituale, Bonifacio fermò tutti e pronunciò queste parole: “Ecco la Quercia del Tuono, e qui la Croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio, Thor”. Poi brandendo un’ascia si scatenò un vento forte che sradicò l’albero e lo spezzò in quattro parti.

Bonifacio indicò quindi un piccolo abete che si trovava oltre la quercia affermando che quello sarebbe stato il loro albero sacro, chiamato l’albero di Cristo bambino”. Intorno ad esso si sarebbero dovuti riunire per compiere atti d’amore poiché proprio le loro case erano costruite di quel legno. Inoltre, le foglie sempreverdi dell’abete sono il simbolo della vita senza fine. Il capo del villaggio ascoltò le parole del Santo e portò in casa un abete, decorandolo con delle candele.

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