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venerdì, Giugno 21, 2024
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Il pomodoro cinese invade la Campania, arrivati 40 container nel porto

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In Campania è scoppiata una protesta contro l’importazione massiccia di pomodoro cinese. La notizia ha scatenato l’indignazione di agricoltori e produttori preoccupati per le conseguenze che questa situazione potrebbe avere sull’economia locale e sulla qualità dei prodotti.

L’arrivo del Pomodoro Cinese

Nei giorni scorsi c’è stata una protesta nel porto di Salerno degli agricoltori di Coldiretti, hanno manifestato il loro forte dissenso contro l’arrivo di una nave con 40 container contenenti pomodoro proveniente dalla Cina. Il blitz fa parte della campagna “No fake in Italy”, portata avanti a livello nazionale e continentale dalla Coldiretti allo scopo di frenare la piaga della copia del prodotto italiano in giro per il mondo. Si tratta di un presidio che ha coinvolto 6 gommoni e circa 150 manifestanti.

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Secondo le fonti ufficiali, negli ultimi mesi sono state importate in Campania decine di migliaia di tonnellate di pomodori cinesi, destinati principalmente all’industria della trasformazione alimentare. La scelta di ricorrere a queste importazioni è stata giustificata dalle aziende con la necessità di contenere i costi di produzione e rispondere alla crescente domanda del mercato.

Le ragioni della protesta

Gli agricoltori locali, però, non ci stanno. “Questa è una pugnalata alle spalle,” afferma Gianni Esposito, presidente di un consorzio di produttori di pomodori del Salernitano. “I nostri prodotti sono rinomati in tutto il mondo per la loro qualità. Importare pomodori dalla Cina significa non solo danneggiare l’economia locale, ma anche mettere a rischio la salute dei consumatori.

La preoccupazione principale riguarda infatti la qualità e la sicurezza dei pomodori importati. Le normative cinesi sulla sicurezza alimentare sono spesso considerate meno rigorose rispetto a quelle europee, e gli agricoltori temono che i pomodori cinesi possano contenere residui di pesticidi e altre sostanze chimiche nocive.

Gli impatti sull’Economia Locale

Il settore agricolo campano, già messo a dura prova da sfide climatiche e dalla concorrenza internazionale, rischia di subire un ulteriore colpo dalla massiccia importazione di pomodori. “Molti piccoli agricoltori rischiano di dover chiudere i battenti”, avverte Maria Russo, portavoce di un’associazione di produttori locali. “Le nostre terre, la nostra tradizione e il nostro lavoro sono minacciati. Abbiamo bisogno di politiche che tutelino il Made in Italy e il nostro patrimonio agricolo.

La Reazione delle Istituzioni

Le istituzioni locali e nazionali non sono rimaste indifferenti alla protesta. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha richiesto un incontro urgente con il Ministro delle Politiche Agricole per discutere delle misure da adottare. “Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano penalizzati da decisioni economiche miopi. È necessario trovare un equilibrio che salvaguardi la nostra economia locale e garantisca prodotti sicuri e di qualità ai consumatori.

Le Azioni Future

Le organizzazioni agricole stanno pianificando una serie di manifestazioni e iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sulle autorità affinché intervengano. Tra queste, una grande manifestazione prevista per la prossima settimana a Napoli, che vedrà la partecipazione di agricoltori, cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali. Nel frattempo, molti consumatori stanno esprimendo solidarietà ai produttori locali, preferendo acquistare pomodori e altri prodotti agricoli a chilometro zero, nel tentativo di sostenere l’economia locale e garantire la qualità e la sicurezza alimentare.

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