20 C
Napoli
lunedì, Maggio 20, 2024
PUBBLICITÀ

Prima il video su TikTok poi l’orrendo delitto, l’avvocato della famiglia De Caprio: “Stefania potrebbe non aver agito da sola”

PUBBLICITÀ

Potrebbe non avere agito da sola, Stefania Russolillo, la 47enne accusata di essere l’assassina di Rosa Gigante, 72 anni, madre del noto salumiere-tiktoker napoletano Donato De Caprio. A sollevare il dubbio è l’avvocato Hilarry Sedu, legale della famiglia della vittima, che spiega: “non escludiamo che la donna sia salita a casa della vittima per compiere un furto, pensando che la povera Rosa custodisse i frutti del successo del figlio”.

Il professionista riferisce anche informazioni acquisite da un testimone che avrebbe sentito il figlio minorenne dell’indagata fare riferimento a un’altra persona che avrebbe utilizzato il liquido infiammabile usato per tentare di fuoco al corpo della 72enne. Per Sedu, quindi, “ci sono tanti punti da chiarire e tanti interrogativi che attendono una risposta. I figli sono tutti sotto choc e chiedono giustizia, vogliono sapere la verità sull’accaduto”, conclude l’avvocato, che annuncia di voler nominare un consulente di parte per l’autopsia.

PUBBLICITÀ

Ha chiamato la Polizia e ha diretto immediatamente le indagini sulla moglie, Stefania Russolillo, la 47enne indagata per l’omicidio di Rosa Gigante. La donna, 72 anni e madre del salumiere tiktoker Donato De Caprio, è stata trovata morta nella sua casa di Pianura, Napoli, martedì pomeriggio. Ed è stato proprio il marito della vicina di casa a chimare la Polizia, secondo quanto ha reso noto in conferenza stampa il primo dirigente della Squadra Mobile di Napoli, Alfredo Fabbrocini.

«Il fatto è avvenuto alle 12 di ieri, – ha detto Fabbrocini – il corpo della signora è stato trovato supino con segni di violenza e parzialmente bruciato, con un cavo all’altezza del collo. Al momento non sono note le causa del decesso. Dobbiamo aspettare l’autopsia. Per quanto riguarda l’indagata ha fatto parziali ammissioni sull’accaduto, l’individuazione delle sue responsabilità sono giunte grazie alle testimonianze di altre persone presenti nel palazzo». «Le bruciature – ha aggiunto il dirigente della Squadra Mobile rispondendo alle domande dei giornalisti – sono state causate da un liquido infiammabile, nel corso di un tentativo di darle fuoco».

L’indagata, ha detto ancora Fabbrocini, «risulta essere in cura presso un centro di igiene mentale». In merito al presunto movente la Squadra Mobile conferma che c’era stato un rimprovero che sarebbe stato mosso da Rosa Gigante a Stefania Russolillo che l’accusava di prendere la sua posta. «Abbiamo ragionevoli sospetti – ha concluso Fabbrocini – che a uccidere sia stata l’indagata».

Inquieta uno dei suoi video, di pochi giorni fa: la donna sul suo account (che oggi risulta oscurato) si riprende applicando un filtro Tiktok che riproduce le sbarre di una cella del carcere e un audio-barzelletta in cui un uomo dice : «Quanti anni mi hanno dato? Trenta, ma sono contento, ne ho 48». Una battuta che, letta ora, alla luce delle gravi accuse nei suoi confronti, ha qualcosa di angosciante.

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Buone ragioni per comprare un climatizzatore Daikin

Daikin è di certo uno dei brand più affidabili nel settore dei climatizzatori per uso residenziale. Parliamo, infatti, di...

Nella stessa categoria