Racket per il clan Giannelli di Cavalleggeri d’Aosta, accuse cadute per il ras Francesco Cotugno indicato come uno dei ‘colonnelli’ de gruppo un tempo organico ai D’Ausilio. I giudici della V Sezione del Tribunale di Napoli lo hanno assolto per non aver commesso il fatto.
La Procura aveva chiesto per lui dieci anni ma alla fine hanno prevalso le argomentazioni del suo difensore, Giuseppe Perfetto, che ha così fatto cadere tutte le accuse per il suo assistito anche evidenziando alcune incongruenze nel racconto delle presunte vittime. E dire che le accuse per ‘o micione (questo il soprannome di Cotugno) erano pesantissime. Il ras infatti era accusato di aver preteso un’estorsione dai parenti del ras Agostino Monti, soldi che avrebbero dovuto ‘proteggere’ i Monti da eventuali ritorsioni relative ad alcuni appartamenti di loro proprietà.
Non solo. Cotugno, per l’accusa, si sarebbe anche reso protagonista di un raid armato contro una persona vicina sempre ai Monti. E invece vincente si è rivelata la scelta della difesa visto che Monti era l’unico ad essere giudicato con rito ordinario mentre gli altri componenti del gruppo di Cavalleggeri, giudicati con rito abbreviato, hanno rimediato in Appello condanne anche pesanti. Tutt’altra storia per Cotugno che comunque resta in carcere per altre pendenze a suo carico.