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martedì, Marzo 19, 2024
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Scontri Inter-Napoli, sono 23 i napoletani iscritti nel registro degli indagati per omicidio

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Sugli scontri di Santo Stefano, si è detto moltissimo. L’Italia intera si è espressa in opinioni varie ed eventuali, troppo spesso approssimative ed incomplete. L’assalto degli ultras interisti e la conseguenziale risposta degli ultras del Napoli ha riportato sulle prime pagine dei media nazionali il tema della violenza negli stadi. Come se prima dei fatti di Santo Stefano non ci fossero stati altri episodi del genere. Il punto, sostanzialmente, non sono gli scontri in se quanto, piuttosto, la spettacolarizzazione della violenza utilizzata per uno scopo. E’ già successo in passato, basta fare una semplice ricerca per avere uno sguardo d’insieme. Dopo l’invasione (…) di circa cinquemila partenopei a Roma in occasione della prima giornata del stagione 2008/2009. Si sarebbe giocato Roma-Napoli, in un clima di tensione costruito ad arte sin dalle prime ore del mattino.

Ancora un frame del video degli scontri di Santo Stefano – -Sky News

La spettacolarizzazione degli scontri è un segnale già noto

Alla fine, la spettacolarizzazione dell’invasione partenopea servì a sbloccare il decreto legge per l’introduzione della Tessera del Tifoso. Una sorta di punto di non ritorno per il tifo spontaneo ed organizzato. Anche in questo caso, pare piuttosto chiaro, sono in molto ad aver utilizzato gli scontri di Santo Stefano per mera campagna mediatica,al fine di inasprire le pene e aumentare le limitazioni alla libertà di movimento. Il tutto, chiaramente, crollerebbe anche solo ponendo una semplice domanda: dove si trovava e cosa stava facendo chi era preposto al controllo dell’ordine pubblico nell’area di San Siro, quando una colonna di circa 15 Scudo di napoletani entrava a Milano e, indisturbato, si avvicinava allo stadio? Ritornando alla cronaca, c’è da aggiungere che, purtroppo, negli scontri ha perso la vita una persona. Com’è noto, si tratta di Daniele Belardinelli, uno dei leader della curva del Varese, storicamente gemellata con la curva interista.

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Ci sarebbero ancora altri video degli scontri di Santo Stefano, nelle mani degli inquirenti – archivio InterNapoli

La svolta nelle indagini sugli scontri di Santo Stefano

La morte di “Dede” Belardinelli negli scontri di Santo Stefano ha scosso l’opinione pubblica, forse anche più degli scontri in stessi. Il tutto è stato amplificato dall’alone di incertezza che, ancora oggi, nasconde le cause della morte. Quello che sappiamo – lo hanno comunicato le forze dell’ordine; lo ha confermato Luca Da Ros, l’ultras interista “pentito” – è che Belardinelli è stato investito. Per le ferite riportate dall’impatto, è morto qualche ora dopo in ospedale. Sappiamo che sono stati gli ultras del Napoli ad aver notato Belardinelli a terra, gravemente ferito. Sono stati sempre gli ultras del Napoli a prenderlo di peso e a portarlo verso il gruppo interista, allarmando i soccorsi. In un primo momento, si disse che ad investire l’ultras varesino fosse stato un suv “estraneo ai fatti”, poi scappato. Poi, con il passar del tempo, si è risalito alla verità vera. Ad aver investito Dede sarebbe stata un’auto guidata da ragazzi napoletani, estranei al movimento ultras. Tifosi capitati nel posto sbagliato al momento sbagliatissimo, insomma.

Sono 23 i partenopei iscritti al registro degli indagati per omicidio volontario

Le indagini, però, sono andate avanti. Le forze dell’ordine hanno intercettato l’auto che avrebbe investito l’ultras varesino (una Volvo), soprattutto grazie alle immagini delle telecamere a circuito chiuso di alcune abitazioni adiacenti al luogo teatro degli scontri. Intercettata l’auto – ritrovata a Napoli -, è stato relativamente semplice risalire a presenti. Secondo indiscrezioni, sarebbe coinvolta una seconda auto. In totale, come comunicato dall’Ansa, sarebbero 23 i partenopei indagati per omicidio volontario e rissa aggravata. Di seguito, l’aggiornamento dei colleghi di Milano.

(ANSA) – MILANO, 8 GEN – Sono saliti a 23 gli indagati per omicidio volontario e rissa aggravata nell’inchiesta milanese sugli scontri tra ultras interisti e napoletani del 26 dicembre che hanno provocato la morte di Daniele Belardinelli. L’ipotesi di omicidio volontario, contestata a tutti e 23 gli identificati, è un passaggio tecnico per svolgere tutti gli accertamenti. Nel frattempo, sulla seconda auto bloccata a Napoli, ci sarebbero delle ammaccature, da verificare se compatibili con l’investimento.
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