venerdì, Agosto 15, 2025
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Detenuto di Secondigliano si laurea in Scienze gastronomiche: “La vita può cambiare”

Detenuto di Secondigliano si laurea in scienze gastronomiche: ha discusso la tesi dinanzi alla commissione della Federico II. Il primo laureato del Polo universitario Penitenziario della Federico II -Pup del 2025 è in Scienze Gastronomiche Mediterranee, uno dei corsi più seguiti dagli studenti dell’Istituto Penitenziario di Secondigliano- Napoli, laurea triennale del Dipartimento di Agraria che dà concrete prospettive per il futuro in un campo con grandi potenzialità.

Attivato nel secondo anno accademico del Polo, il 2019-2020, sin dall’inizio ha avuto un riscontro molto significativo nelle scelte degli studenti detenuti. Il corso Sgm-Pup permette di acquisire conoscenze e metodi che caratterizzano tutta la filiera eno-gastronomica.

Il neo laureato, nella palestra dell’Alta sicurezza dell’Istituto Penitenziario ‘Pasquale Mandato’ di Secondigliano, ha discusso una tesi sull’effetto della trasformazione sulla qualità nutrizionale del pomodoro.
Relatrice è stata la professoressa Maria Manuela Rigano, nella commissione c’erano i professori Danilo Ercolini, Raffaele Sacchi, Amalia Barone e Nadia Lombardi. È la prima laurea del Pup del 2025.
In sala erano presenti anche Maria Rosaria Santangelo, delegata del Rettore al PUP e direttrice del Dipartimento di Architettura, Giulia Russo, Direttrice dell’Istituto Mandato, Roberta Paradiso e Giuseppe de Rosa, docenti del Dipartimento di Agraria, e Mariano Stornaiuolo, docente del Dipartimento di Farmacia.

“Un altro studente ha raggiunto l’obiettivo più ambito, il conseguimento della laurea. Per i docenti, circa 80 a semestre, che insegnano in carcere ogni laurea ha un valore speciale – spiega la professoressa Santangelo -. Al PUP lo studio, così come l’insegnamento, è più faticoso e complesso, eppure ogni passo è un obiettivo raggiunto che avvicina gli studenti detenuti alla libertà, alla riconquista della dignità e dei diritti che mai a nessuno, donna o uomo, andrebbero negati. Dare un senso al tempo della detenzione attraverso lo studio universitario significa restituire un valore a vite difficili e permettere a persone temporaneamente prive di libertà di immaginare di nuovo il proprio futuro’.

“Il nostro corso di laurea è tra i più scelti da parte degli studenti del PUP, probabilmente grazie alle attività pratiche che si possono svolgere e alle prospettive lavorative che il percorso di studi offre.” Sottolinea il professore Ercolini“Lo studio, oltre ad essere un arricchimento culturale, offre loro maggiori possibilità di reintegrazione sociale nel momento in cui riacquisteranno la libertà. Alcuni iscritti al SGM che hanno terminato il tempo della pena hanno scelto di continuare a studiare al Dipartimento di Agraria, ciò testimonia che la didattica del PUP ha lasciato un segno importante e consente di creare delle opportunità concrete”

Il corso è infatti formato da lezioni, seminari e laboratori con chef esperti del settore. Grazie ad esso alcuni studenti hanno già ricevuto offerte lavorative. E inoltre alcuni iscritti a Scienze Gastronomiche Mediterranee che hanno terminato il tempo della pena hanno scelto di continuare a studiare al Dipartimento di Agraria. A testimonianza del fatto che la didattica del PUP ha lasciato un segno importante e consente di creare delle opportunità concrete.

Lo studio, oltre ad essere un arricchimento culturale, offre loro maggiori possibilità di reintegrazione sociale nel momento in cui riacquisteranno la libertà”. Ha infine aggiunto il professore Ercolini.

Attualmente al Pup sono iscritti 86 studenti, di cui 3 donne. A Secondigliano sono 83 divisi in due sezioni, la sezione Ionio di alta sicurezza, la sezione Mediterraneo di media sicurezza.