13.2 C
Napoli
venerdì, Aprile 26, 2024
PUBBLICITÀ

Sedicenne accoltellato a Marechiaro, una lite su TikTok e Instagram dietro la violenta aggressione

PUBBLICITÀ

I ragazzi coinvolti nella lite di Marechiaro, terminata con due accoltellamenti, è cominciata sui social. Così quando si sono incontrati sugli scogli, uno di essi ha riconosciuto chi l’aveva offeso su Tik Tok ed Instagram (nove mesi addietro) e lo ha aggredito e quando stava per avere la peggio ha chiamato in soccorso l’amico che ha estratto dal costume da bagno il coltello. I due aggressori, mentre le persone presenti prestavano soccorso ai ragazzi accoltellati, si erano allontanati a nuoto e poi probabilmente con una barca. Dopo che sono scattate le indagini, sono stati individuati.

Era iniziato tutto con uno scambio di insulti sui social. Dissapori fra adolescenti che per un certo periodo avevano frequentato la stessa ragazzina. Nove mesi dopo, i due si sono ritrovati uno di fronte all’altro a Marechiaro, sulla spiaggia dello Scoglione. Ed è scoppiata la violenta rissa culminata nell’accoltellamento di un sedicenne e un diciassettenne, entrambi ora ricoverati in gravi condizioni in ospedale.

PUBBLICITÀ

Quello armato di coltello è finito in cella, con l’accusa di tentato omicidio. Ha sedici anni, è figlio di un soggetto condannato all’ergastolo come esponente del clan Lo Russo. Il suo complice, quello che aveva scatenato la rissa, è un sedicenne denunciato a piede libero, perché non c’è prova che abbia impugnato un coltello.

Sangue a Marechiaro: «Il coltello non era mio». Il figlio del boss di Miano respinge le accuse

Avrebbe respinto le accuse il giovane, classe 2005, ritenuto l’autore del ferimento di altri due ragazzi domenica scorsa sullo scoglione a Marechiaro. Il giovane, figlio di uno storico boss di Miano recentemente condannato, accompagnato dal suo legale avrebbe dichiarato che il coltello che avrebbe ferito gli altri due giovani non era suo e che sarebbe caduto a qualcun altro nella ressa scatenatasi sugli scogli. Il 16enne è ora in stato di fermo con l’accusa di aver tentato di uccidere i due giovani. Nelle prossime ore il provvedimento dovrà passare al vaglio del giudice per la convalida. L’amico che era insieme a lui è stato denunciato a piede libero. Sarebbe stato proprio quest’ultimo, poco meno di un anno fa, a litigare con uno dei due giovani feriti per questioni sentimentali legate ad una ragazzina. Intanto, secondo alcune indiscrezioni trapelate, alcuni giovani sarebbero stati convocati in questura a Napoli per essere ascoltati dagli investigatori. Il quadro è in piena evoluzione.

La mamma della vittima

«Mamma aiutami». Queste parole rimbombano ancora nella testa di Loredana Russo, madre del 16enne napoletano che, domenica, è finito in ospedale dopo essere stato ferito con violenza all’addome mentre si trovava sugli scogli di Marechiaro, a Posillipo. Ora che il figlio può essere considerato fuori pericolo, nonostante la prognosi riservata e il delicato intervento subito, Loredana racconta l’incubo vissuto dalla sua famiglia.

«Mi hanno telefonato domenica pomeriggio e, inizialmente, ho creduto si trattasse di uno scherzo. Erano circa le 16.30 quando ha squillato il mio cellulare e ho sentito la voce di un signore che mi riferiva dell’arrivo di un’ambulanza perché mio figlio era stato ferito e doveva andare in ospedale. Ricordo che la sua voce cercava di infondermi calma e ripeteva che non dovevo avere paura perché stavano aiutando mio figlio ma non riuscivo a crederci e, per qualche istante, ho pensato si trattasse di un brutto scherzo. Poi ho sentito la voce di mio figlio che gridava mamma aiutami e le sirene dell’ambulanza, a quel punto mi è crollato il mondo addosso».

«Non smetterò mai, nella mia vita, di dire grazie al signore che ha soccorso mio figlio, immediatamente dopo l’accoltellamento. Non ho capito se si tratta di un ristoratore o della stessa persona che mi ha parlato al telefono per avvisarmi dell’accaduto ma vorrei conoscerlo. Mi piacerebbe tanto poterlo guardare negli occhi mentre gli dico grazie e sarebbe il minimo da fare, perché ha salvato mio figlio e gli è stato vicino in quel momento così drammatico. Tutta la nostra famiglia gli è grata e appena mio figlio sarà dimesso, cercherò questa persona per conoscerla e abbracciarla». 

«Chi ha sbagliato deve pagare e deve assumersi la responsabilità delle sue azioni. Vogliamo che sia fatta chiarezza su ciò che è accaduto e che sia fatta giustizia perché l’aggressione che ha subìto mio figlio è stata brutale. Non si tratta di un taglio ma di una coltellata che ha letteralmente sventrato l’addome di un 16enne che non aveva fatto nulla. Non si può andare al mare per essere aggrediti da delinquenti e chi ha rischiato di uccidere mio figlio e gli altri ragazzi, deve pagare il suo conto alla giustizia».

Le parole di Borrelli

“Tempo fa abbiamo istituito L’osservatorio su Tik Tok perché molto preoccupati dalla piega che stavano e stanno prendendo i social, dove sempre di più la parola è presa da delinquenti e ragazzini appartenenti a famiglie criminali che fanno propaganda camorristica, giurano vendetta e minacciano in diretta. Come purtroppo si vede anche dall’episodio di Marechiaro, il passo da Tik Tok alla vita reale è molto breve e la follia da social rischia di trasformarsi in tragedia e violenza ogni giorno. Per questo chiediamo che si intervenga, chiedendo alla piattaforme di rimuovere certi contenuti di propaganda criminale e monitorando quegli utenti legati agli ambienti camorristici. Chiediamo da tempo che sia levata la patria potestà alle famiglie dei clan per evitare che “educhino” i loro figli a diventare criminali come loro. Un intervento che dovrebbe partire da bambini perchè già dopo gli 8 anni i danni sono quasi irreparabili”– sono le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Fassino denunciato per il furto di un profumo, l’accusa: “Lo aveva già fatto”

Già in passato Piero Fassino sarebbe stato riconosciuto come autore di un furto nel duty free del Terminal 1 dell'aeroporto...

Nella stessa categoria