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venerdì, Maggio 3, 2024
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Selvaggia Lucarelli intervista Vito, il papà della piccola di Sant’Antimo che ha commosso il web

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Ho fatto una chiacchierata con Vito Castiglione” inizia così il post su Facebook di Selvaggia Lucarelli, la giornalista de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha intervistato l’autore del video che nelle ultime ore sta facendo il giro del web.

A scuola mi chiamano cacca perché sono nera”. Parole che spezzano il cuore e che impongono una riflessione. Il filmato, immortala una bambina e il suo innocente sfogo con il papà in macchina che cerca di rincuorarla e farle capire che il colore della pelle non è una discriminante, bensì il vero problema sono proprio i bambini bulli. La storia arriva da Sant’Antimo, ma in poche ore ha fatto letteralmente il giro delle bacheche di mezza Napoli e non solo. Sono state migliaia le reazioni di utenti indignati che hanno espresso sostegno alla bambina.

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L’unica persona che la bambina riconosce come amico a scuola è un certo Antonio, un suo coetaneo che anziché chiamarla “cacca”, la chiama “bella”. Antonio è quindi il suo unico amico, l’unico che non la discrimina.

https://www.facebook.com/rosario.amato.961/videos/1992693260796842/?t=0

Il post su Facebook di Selvaggia Lucarelli

Ho fatto una chiacchierata con Vito Castiglione, il papà della bimba del video che ho postato nel post precedente.

Vito gestisce un bar a Sant’Antimo con la sua compagna Lina, italiana di origini ghanesi.
Lui e Lina si sono conosciuti tramite Facebook. “Mi sono innamorato di lei al primo appuntamento”, mi ha detto Vito. (Lina è bellissima, tra l’altro)
La loro bimba ha 4 anni ed è particolarmente sveglia e sensibile.

“La storia andava avanti da almeno un anno. Mi diceva che a scuola la chiamavano cacca. Il collegamento cacca/pelle scura l’ha fatto lei, ci è arrivata da sola. È piccola ma tanto sensibile, non le sfugge niente.

Avevo fatto questo video per mostrarlo alle maestre e far capire il problema. Si sono commosse, non si erano accorte di nulla. Hanno fatto una riunione con i genitori della classe, qualche bambino ha ammesso e ha chiesto scusa. Si sono tutti mortificati.

L’Antonio che nomina non è neppure più in classe con lei, ma lei se lo ricorda sempre. La bimba si fa stirare i capelli perché dice che un bimbo le disse che doveva andare a scuola con i capelli lisci e bianca. Non è facile. Si sente a disagio se qualcuno la guarda, si copre la faccia con la mano. È una cosa che deve superare, non sa quante ne dovrà vivere ancora. Del resto non è solo un problema di razzismo dichiarato, certe volte c’è quello più inconsapevole di chi ci dice “dai, tanto non è scura scura…”. Noi però l’aiuteremo a superare tutto con il nostro amore.

L’unica cosa che chiedo, è di non travisare l’obiettivo del video. Non voglio accusare la scuola, nè genitori nè bambini, il senso del video è quello di sensibilizzare quante più persone possibili… Questo è il regalo più grande che io posso fare a mia figlia e ad altri bambini che vivono la stessa situazione”.

Grazie Vito!

 

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