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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Sequestro a Scampia, tra gli arrestati Caldore: condannato per un omicido

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Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa notte dai carabinieri della compagnia Vomero nel maxi blitz a Scampia figura anche lui. Gennaro Caldore detto Cioccolata. Anni trentaquattro ma già arrestato nel 2005 quando aveva 19 anni. Su di lui la pesante accusa di omicidio. Il delitto, quello di un giovane senegalese, Ibrahim Diop, ucciso con una pugnalata al polmone davanti a un call center in via Cesare Rosaroll. Caldore finì poi in manette qualche settimana dopo, individuato dai carabinieri in un camping a Peschici, in Puglia. Quando fu arrestato stava prendendo il sole ed ebbe tempo di confidare ai carabinieri:«Io non lo volevo ammazzare, ma dopo che ci eravamo avvicinati, quello mi guardava fisso, non si metteva paura». Condannato in appello a 14 anni pena poi ridotta in Cassazione grazie alla strategia difensiva del suo legale (l’avvocato Luigi Senese). Secondo la Procura anche Caldore avrebbe fatto parte del commando che lo scorso febbraio rapì e sequestrò un operaio trentenne allo scopo di ottenerne il riscatto dalla famiglia. Ben 40mila euro. Un progetto criminoso a cui avrebbero preso parte ben tre clan.

Tra gli arrestati il reggente degli Amato-Pagano a Scampia

Vittima del sequestro di persona un operaio napoletano di 30 anni lontano dagli ambienti della camorra. L’uomo sequestrato a febbraio e portato in un garage. In particolare coinvolto nel rapimento un commando formato da dieci uomini armati che lo avevano accerchiato coi loro scooter mentre rientrava a casa. Il sequestro, durato diverse ore, si concluse con il pagamento da parte della famiglia di 40mila euro a fronte dei 50mila richiesti dagli aguzzini. Tra gli arrestati figurano alcune figure apicali della mala dell’area nord. Come Salvatore Roselli indicato da diverse informative di polizia come l’attuale reggente del clan Amato-Pagano per Scampia. O Costantino Raia dell’omonima famiglia già colpita da un blitz lo scorso marzo contro il clan Notturno. Raia fu tirato in ballo da alcuni pentiti come protagonista di un agguato compiuto con bombe a mano contro la Vanella Grassi quando quest’ultima era retta da Antonio Mennetta.

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Nel gruppo anche ras della Vanella Grassi e della mala di Miano

Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare figurano anche personaggi coinvolti nel recente maxi blitz contro la Vanella Grassi. Tra essi Emanuele Mincione, cognato del ras Vincenzo Spera indicato come l’uomo designato dal boss Salvatore Petriccione a guidare il sodalizio divenuto un ‘mostro a tre teste’ (fazione Spera, fazione Grimaldi e gruppo Angrisano). In quel blitz erano rimasti coinvolti anche Nunzio Pecorelli, Giovanni Strazzulli e Nico Grimaldi. Al sequestro hanno preso parte inoltre anche soggetti un tempo orbitanti nel clan Lo Russo come Stefano Di Fraia indicato dalle ultime informative come componente attualmente del gruppo Cifrone, quello stanziale nella parte alta di Miano e protagonista negli ultimi tempi di una guerra contro la fazione Balzano-Scarpellini-D’Errico.

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