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venerdì, Aprile 26, 2024
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Settimana di lavoro ridotta a 4 giorni, il ministro Zangrillo dice sì: “Ma solo a determinate condizioni”

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La settimana lavorativa ridotta a quattro giorni è un’opzione che vari Paesi europei stanno “testando”, il ministro della pubblica amministrazione Paolo Zangrillo non esclude la novità anche in Italia.

Settimana lavorativa ridotta 

Non è vero che non se ne parla proprio, ma bisogna trovare le condizioni perché in quattro giorni le persone abbiano un livello di produttività adeguato” così Zangrillo dice la sua sulla ‘settimana lavorativa ridotta’. A Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il ministro della pubblica amministrazione, nonché senatore FI, Zangrillo ha detto la sua su salari e ore di lavoro: “Penso che dobbiamo lavorare sui salari, riconoscendo alle persone il proprio valore. I salari vanno riconosciuti in ragione delle competenze e dei risultati che le persone esprimono, questo è un tema, quello del merito, che io vorrò affrontare nella PA“.

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Centrale, nei discorsi del ministro, è il concetto di ‘meritocrazia’: “Do dei premi alle persone meritevoli, che hanno delle performance e che raggiungono dei risultati“. Secondo l’opinione di Zangrillo, infatti, premiare i più meritevoli creerebbe un effetto domino positivo. “Se io in una squadra premio le persone più meritevoli determinare un effetto di contagio virtuoso anche verso gli altri“. Parla poi dei sindacati: “Io desidero e farò di tutto perché i sindacati siano dei compagni di viaggio

Zangrillo dice poi la sua sullo ‘Smart Workin’, la misura adottata durante la pandemia è infatti apprezzata da alcuni e respinta da altri. Per il ministro però se gestita bene può diventare un arma vincente. “Le aziende ricorse allo smart working non sono fallite, anzi molte di queste hanno dichiarato che è aumentata la produttività“. “Lo smart working è uno strumento da utilizzare, con la consapevolezza che ci vuole un approccio al lavoro diverso rispetto a quello tradizionale“. Continua poi: “si organizza bene lo smart working è più produttivo“. Il ministro conclude infine l’intervista parlando del “tetto”, bisogna quindi aspettarsi che il suddetto sarà meno di 10mila: “sarà di cinque – specificando che il contante – deve poter essere utilizzato“.

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