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giovedì, Marzo 28, 2024
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Sigarette elettroniche, abilitazione alla vendita prorogata al 15 giugno 2020

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Il Direttore Generale dell’Agenzia per le Dogane e i Monopoli, Marcello Minenna, ha prorogato fino al 15 giugno 2020 le abilitazioni alla vendita delle sigarette elettroniche che erano in scadenza il 15 aprile. L’intervento è stato reso necessario dal fatto che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato l’11 marzo non conteneva alcuna disposizione inerente alla scadenza delle abilitazioni per i rivenditori di tabacco lavorato e da inalazione senza combustione.

Come si legge nella disposizione direttoriale datata 27 aprile 2020, “Tutti i titoli abilitativi comunque, relativi alla rete di vendita dei tabacchi lavorati e dei prodotti liquidi da inalazione, in scadenza tra il 16 aprile 2020 ed il 15 maggio 2020, conservano la loro validità fino al 15 giugno 2020”. Il provvedimento è stato ritenuto necessario perché, dal momento che i DPCM dell’8, 9 e 11 marzo, come si legge nella disposizione del diretto Minenna “hanno previsto, tra l’altro la sospensione di numerose attività commerciali e di ristorazione, con esclusione, tra l’altro, dei “tabaccai” purché sia garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.

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Per questo, e tenendo conto che “in relazione ai titoli abilitativi, relativi alla rete di vendita dei tabacchi e dei liquidi da inalazione, in scadenza dal 16 aprile non opera la prorogatio normativa”, la direzione dell’Agenzia delle Dogani e dei Monopoli ha ritenuto “opportuno, nelle more dell’adozione di adeguati provvedimenti normativi, prevedere, in via provvisoria e d’urgenza, la conservazione, fino al 15 giugno 2020, della validità di tutti i titoli abilitativi, relativi alla rete di distribuzione dei tabacchi lavorati e dei prodotti liquidi da inalazione, in scadenza tra il 16 aprile 2020 ed il 15 maggio 2020”.

Grazie a questo provvedimento d’urgenza, tutti i rivenditori che operano nel settore dei tabacchi lavorati, ed in particolare quelli che commercializzano prodotti da inalazione e per lo svapo, potranno continuare ad esercitare grazie alla proroga dell’abilitazione. Non bisogna dimenticare come, in generale, le misure di contenimento per la diffusione del COVID-19 impongano ai rivenditori (negozi fisici) la sanificazione degli ambienti e l’attuazione di misure di distanziamento fisico all’interno degli stessi. In aggiunta, sono obbligatori, per i clienti, i dispositivi di protezione individuale e le procedure di disinfezione e distanziamento fisico. I provvedimenti hanno consentito ai distributori automatici di rimanere in funzione, così da ridurre parzialmente la possibilità di assembramenti all’interno dei locali dei rivenditori.

Per gli amanti del vaping, in questo momento lo shopping online potrebbe rappresentare una valida alternativa. Consultando il blog sulle sigarette elettroniche di Vaporoso.it, è possibile farsi un’idea più chiara dei tanti prodotti disponibili sul mercato, sia in termini di prezzo che di caratteristiche tecniche, a seconda dei gusti e delle esigenze personali. Le sigarette elettroniche possono infatti essere di vari tipi, differenziandosi per forme e dimensioni; allo stesso modo, anche per gli aromi e i liquidi (con o senza nicotina) esiste una vastissima scelta, in grado di andare incontro alle esigenze di una vasta clientela (la comunità degli “svapatori” italiani si attestava su quasi un milione di unità nel 2019). Infine, non va dimenticato come, a prescindere dal canale di acquisto, l’utente deve verificare se il rivenditore è in possesso dell’autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, dal momento che in Italia i flaconi di liquido per ricaricare i dispositivi da svapo rientrano nei monopoli statali. Tale autorizzazione rappresenta la principale garanzia per i clienti e rientra in un’ampia e rigida regolamentazione del mercato dello svapo attuata sia a livello nazionale che comunitario: la normativa vigente in Italia dal 2016 recepisce le direttive dell’Unione Europea entrate in vigore due anni prima che sanciscono precisi limiti alla commercializzazione dei liquidi da svapo, sia in termini quantitativi che qualitativi.

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