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venerdì, Maggio 3, 2024
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Simona Ventura in tv con una paresi facciale, cos’è il disturbo che ha colpito la conduttrice

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Simona Ventura ha condotto la puntata di ieri di Citofonare Rai2 con una paresi su una metà del viso, ma ha voluto rassicurare tutti sulla sua situazione. Quando il regista della trasmissione, Sergio Spanu, ha provato ad evitare di metterla di imbarazzo, cercando di non fare inquadrature in primo piano del suo viso, la conduttrice è subito intervenuta: “Sergio, ti tolgo dall’impaccio, mi puoi anche riprendere”, ha detto, prima di dare spiegazioni al pubblico: “Da ieri ho mezza faccia bloccata. Non è niente di che, è il freddo, mi sto curando”. Poi Ventura è tornata sull’episodio sui social: “Ragazzi succede – ha scritto -: l’importante è che è assolutamente transitorio!! Mai mollare”.

Paralisi di Bell, cos’è la paresi che ha colpito Simona Ventura

La paralisi del nervo facciale che ha colpito Simona Ventura, conosciuta anche come paralisi di Bell, ha colpito in passato anche George Clooney e Angelina Jolie. Ma di cosa si tratta? Cristoforo Comi, professore di neurologia all’università del Piemonte Orientale e direttore della divisione di neurologia all’ospedale di Vercelli, spiega a La Repubblica: “Ci sono forme più o meno gravi, ma per osservare un miglioramento almeno due o tre settimane bisogna metterle in conto. Poi con una terapia a base di cortisone e la fisioterapia la situazione torna quasi sempre alla normalità”. In casi rari può restare una lieve differenza nel movimento delle due metà del viso.

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Le cause

A causare la paralisi è l’infiammazione di uno dei due nervi facciali, il destro o il sinistro, che percorrono simmetricamente il volto e sono collegati a tutti i muscoli del viso. “La causa nove volte su dieci è benigna e il problema regredisce con il tempo” prosegue Comi. “Raramente dietro a una paralisi facciale c’è un problema importante, come un ictus, una sclerosi multipla o un tumore che comprime la base del nervo facciale”. “In genere chi si sveglia con metà volto paralizzato si spaventa e va al pronto soccorso” dice Comi. “Lì basta una tac o, con ricerche più approfondite, una risonanza magnetica per rasserenarsi e sgombrare il tavolo dalle ipotesi più serie”.

Cosa c’entra il freddo

L’ipotesi del colpo di freddo citata da Simona Ventura ha un senso, anche se la causa vera e propria della paralisi di Bell resta quasi sempre sconosciuta. “Durante i cambi di stagione si presentano effettivamente più casi” conferma ancora a La Repubblica Vincenzo Andreone, direttore della neurologia all’ospedale Cardarelli di Napoli. “Anche se in questi giorni fa caldo, non mancano le occasioni per gli sbalzi di temperatura. Il colpo di freddo può innescare un’infezione virale, solitamente da herpes simplex, che fa infiammare il nervo facciale. Anche altri virus possono essere coinvolti, Sars-Cov2 incluso”.

“La paralisi può essere associata a una perdita parziale del gusto o dell’udito, visto che il nervo facciale è collegato anche alle papille gustative della parte anteriore della lingua e regola la tensione della membrana del timpano” spiega Comi. “La parola non è compromessa, perché la fonazione avviene all’interno della gola. Al massimo si può avere l’impressione di parlare con la pipa in bocca, visto che le labbra sono in parte bloccate”.

I sintomi 

Da non trascurare è la perdita del movimento della palpebra. Con la paralisi di Bell l’occhio resta infatti sempre aperto. “Almeno la notte va bendato. La perdita della lacrimazione va compensata con dei colliri” spiega Comi. “Nonostante questo è possibile che l’occhio diventi arrossato, secco, irritato e compaia un po’ di congiuntivite” aggiunge Andreone.

La cura

La terapia a base di cortisone serve a ridurre l’infiammazione del nervo facciale. “Per una settimana si procede con la dose piena, poi si inizia a scalare” spiega Comi. “Contemporaneamente si iniziano gli esercizi per riprendere la mobilità del viso”.

 

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