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giovedì, Aprile 18, 2024
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Sospesi 300 alunni in una scuola, insulti e allusioni sessuali sui social a compagni e insegnanti

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La dirigente di una scuola media di Caraglio in provincia di Cuneo, Raffaella Curetti, ha sospeso 12 classi e circa 300 alunni. I giovani hanno scattato foto offensive di nascosto a insegnanti e compagni, durante la dad o le lezioni in classe, pubblicandole poi sui gruppi social modificate con “scopi denigratori e accompagnate da parolacce, insulti, allusioni sessuali“.

Alcuni hanno ammesso, molti hanno negato

Alcuni hanno ammesso le loro responsabilità nel pubblicare le foto offensive, i più hanno negato” spiega la dirigente scolastica della scuola media di Caraglio.
Moltissimi hanno riconosciuto di aver visto le immagini. Amareggia che nessuno abbia ritenuto di fermare questa catena, segnalando la cosa ai genitori o agli insegnanti“.

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La dirigente ha scritto una lettera ai genitori

La dirigente della scuola media di Caraglio ha scritto una lunga lettera ai genitori per spiegare il motivo del provvedimento.
Nella lettera precisa di avere imposto a tutti gli studenti colpiti dalla sospensione, a causa delle foto offensive, di andare a scuola anche nel periodo estivoper riflettere su quanto accaduto“.

Si valuta di procedere anche in altre sedi per il caso delle foto offensive

Il Collegio dei docenti della scuola fa sapere che  ha avviato una profonda riflessione interna, condividendo l’amarezza per la superficialità e la mancanza di rispetto manifestata dai ragazzi nel pubblicare, verso compagni e insegnanti, pubblicando foto offensive. E ha concordato sul fatto che occorra dare un segnale netto.
Nella lettera la dirigente non esclude di adottare altri provvedimenti. Ricorda che in Europa il limite per iscriversi su un social (il cosiddetto “consenso digitale“) è di 16 anni.
In Italia  la legge impone tale limite a 14 anni, sotto quell’età deve essere registrato il consenso dei genitori.
Gli stessi genitori hanno anche la piena responsabilità – scrive ancora la preside – Alcune immagini circolate e diffuse in modo molto ampio sono altamente offensive e i genitori degli alunni interessati, o i docenti, faranno le loro valutazioni se procedere anche in altre sedi“.

 

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