L’urlo del San Paolo ha abituato il Napoli alla pressione del fattore ambientale, soprattutto in Champions League. In Europa, però, c’è un altro stadio che mette i calciatori alle strette e si trova a Belgrado, il Marakana. E’ la ‘tana’ della Stella Rossa, squadra contro la quale gli azzurri esordiranno stasera nel loro cammino europeo.
La ‘tana’ della Stella Rossa: il Marakana
Intitolato a Rajko Mitic, bandiera del club tra gli anni ’40 e gli anni ’50, lo stadio della Stella Rossa è però conosciuto con il suo soprannome che ricorda il famoso impianto di Rio de Janeiro, con la modifica tipicamente slava della “k”. E’ inoltre lo stadio più grande di tutta la Serbia con oltre 55mila posti.
Sugli spalti rumorosi del Marakana ci sono i Delije, letteralmente “Eroi”, il gruppo ultras della Stella Rossa che ha nel famigerato Ivan Bogdanov il suo rappresentante più carismatico.
Il tunnel dell’inferno
Poco oltre la curva spunta il tunnel d’accesso al Marakana, un altro punto critico dell’impianto dal punto di vista ambientale. Per il Napoli, il primo match di Champions League comincia dalla pancia dello stadio.
Varcato l’accesso al campo, decorato con una serie infinita di scritte e murales firmati dai Delije, gli uomini di Ancelotti affronteranno i 55mila spettatori che in 16 ore hanno fatto registrare il sold-out del Marakana.
L’attesa spasmodica dei tifosi serbi
I tifosi serbi, inoltre, stanno preparando una coreografia che celebra il ritorno in Champions League a distanza di 26 anni.Proprio il momento storico che si appresta a vivere la parte biancorossa di Belgrado, quindi, renderà la sfida di domani sera molto simile ai derby contro il Partizan. Per il Napoli sarà un esordio scomodo per l’atmosfera del Marakana, ma serve una vittoria contro una squadra ben più abbordabile di Liverpool e PSG.