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giovedì, Maggio 2, 2024
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«Stupro di gruppo ripreso in videochiamata, una cuginetta minacciata con il bastone dal fidanzato», i dettagli sull’orrore di Caivano

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Costrette a subire rapporti sessuali mentre venivano riprese con il cellulare durante una videochiamata in diretta.
Lo stupro in videochiamata live è uno dei dolorosi retroscena della drammatica storia di violenze subite dalle due bambine. Una delle vittime fu costretta a subire rapporti sessuali da uno dei ragazzi che, con il cellulare, la riprendeva durante una chiamata in diretta. “Sentivo voci che ridevano”, ha detto una delle due cuginette.

Il giudice del tribunale per i minorenni non solo ritiene credibile il racconto delle due vittime, ma sottolinea che i video realizzati durante gli stupri “mostrano la crudezza con cui venivano trattate dal branco le due vittime, minacciate e trattate alle mercé di cose”.

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Un orrore. In uno dei filmati degli abusi di gruppo la vittima viene minacciata, tra le risate degli aguzzini, che se non si fosse prestata avrebbero “detto tutto” al padre. Così da indurla nella convinzione di dover essere lei a vergognarsi per la violenza subita.

Caivano, abusi anche con la minaccia di un bastone

Sulle carte dell’ordinanza, c’è un altro inqualificabile episodio contestato agli arrestati. Uno, in particolare, avrebbe chiesto su Instagram ad una delle due cuginette di fidanzarsi con lui, per poi costringerla a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un bastone. I sette minorenni indagati sono destinatari di altrettante misure di custodia cautelare, sei in un carcere minorile e uno in comunità.

Tre ragazzi hanno 14 anni, uno 15 e due 16 anni. Il settimo indagato ha compiuto 18 anni dopo i fatti contestati e per questo, se dovesse andare a giudizio, dovrà comunque comparire davanti a un giudice del tribunale per i minorenni. Altre due misure cautelari riguardano due maggiorenni.

Le vicende che hanno riguardato il parco Verde di Caivano «sono ferite indelebili».

Lo ha detto don Maurizio Patriciello parlando dei fatti accaduti di recente ma anche in passato al Parco Verde di Caivano. «Pensate a tutte le famiglie coinvolte», ha detto ancora il parroco.

Gli arresti di questa mattina “sono un segnale importantissimo e l’attenzione non cesserà”.
Lo ha detto all’Ansa il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, parlando del blitz dei carabinieri di oggi nell’ambito dell’indagine sulle violenze ai danni delle due cuginette del Parco Verde.

Il prefetto ha visitato il villaggio della legalità che è stato allestito lungo le strade del Parco Verde dalla polizia di Stato.
L’attenzione proseguirà, ha detto ancora il prefetto “e si svilupperà anche su altri profili” con attività in favore dei giovani.
Il prefetto ha anche assicurato che si proseguirà anche con il censimento delle abitazioni, “censimento dettagliato ovviamente differenziando quelle che possono essere delle situazioni di fragilità rispetto alle situazioni propriamente abusive. Faremo un lavoro che è stato fatto a Pizzofalcone, a Napoli “.

Stupri Caivano: questore e prefetto incontrano don Patriciello

Il questore di Napoli, Maurizio Agricola, ed il prefetto, Claudio Palomba hanno incontrato don Maurizio Patriciello nella parrocchia del Sacro Cuore di Caivano.

Successivamente i tre hanno raggiunto il villaggio della legalità allestito dalla polizia a Caivano per sensibilizzare i ragazzi sui temi, appunto, della legalità.
Annunciata la presenza di oltre mille giovani studenti, provenienti dalle scuole di Caivano e da quelle dei comuni limitrofi, che incontreranno le diverse specialità e articolazioni della polizia tra cui la postale, la stradale, la ferroviaria, la polizia scientifica, gli atleti delle Fiamme oro, gli artificieri, i cinofili e i ‘Nibbio’ dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico.

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