“Oggi per me è un giorno davvero speciale, un primo e concreto riconoscimento ad una battaglia che ho intrapreso da quando l’avverso destino mi ha portato via il bene più prezioso che la vita mi aveva donato. Una promessa d’amore verso mia figlia che ha dovuto rinunciare alla sua vita per trovare quell’oblio che le sarebbe spettato di diritto”.
Così commenta il voto sul revenge porn Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, la donna suicidatasi nel 2016 dopo la diffusione in rete a sua insaputa di un video hot.
Fino a sei anni di carcere, e sino a 15mila euro di multa. È quanto prevede l’emendamento 1.500 sul revenge porn, approvato dalla Camera anche con i voti dell’opposizione. Il testo approvato, prevede tra l’altro che chiunque diffonda immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5000 a 15000 euro. La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o il video li diffonda senza consenso. La pena è aumentata se i fatti sono commessi del coniuge, anche separato o divorziato, o da una persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.
La pena viene poi aumentata se i fatti sono commessi a danno di persone in condizione di inferiorità fisica o psichica o di una donna in stato di gravidanza. Il delitto viene punito a querela della