13 C
Napoli
venerdì, Maggio 3, 2024
PUBBLICITÀ

Omicidio del ras Tortora ad Acerra, arrivano le condanne per Galdiero e Di Palma

PUBBLICITÀ

Non sono bastate le accuse rivoltegli contro da Alessio Galdiero, poi divenuto collaboratore di giustizia. Nel processo per l’omicidio di Pasquale Tortora Angelo Di Palma, indicato dall’ex amico come colui che materialmente esplose i colpi contro ‘o stagnar, ha evitato l’ergastolo. La sentenza è stata pronunciata dalla Corte d’Assise di Napoli (II sezione presidente Cristiano). Angelo Di Palma, difeso dagli avvocati Dario Carmine Procentese e Ciro Della Torre, nonostante le pesanti accuse è riuscito ad evitare il massimo della pena (richiesta avanzata in sede di requisitoria dal pubblico ministero). Secondo la ricostruzione della Dda fu proprio Di Palma a raggiungere mortalmente, con tre colpi, Pasquale Tortora nel maggio del 2020. Nonostante un granitico quadro probatorio costituito da accertamenti antroprometrici, esami del dna ed intercettazioni telefoniche, i giudici hanno accolto la maggior parte delle argomentazioni del collegio difensivo di Di Palma e lo ha condannato alla pena di trent’anni con riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti all’aggravante della premeditazione e della recidiva contestata evitando così la condanna all’ergastolo. L’uomo, che non ha potuto accedere al rito abbreviato, trattandosi di un omicidio consumato nel 2020, anche al cospetto di un quadro probatorio schiacciante a suo carico non ha mai confessato ed ha sempre professato la sua innocenza. Per Galdiero invece la pena è stata di sedici anni di reclusione. Lo stesso Galdiero ha fatto intendere che dietro quel delitto vi erano gli interessi della mala di Afragola che avrebbe dato il suo supporto in cambio dell’ingresso ad Acerra con la ‘sua’ droga per poi espandersi anche su Pomigliano e Casalnuovo. Un patto «sugellato da una stretta di mano»  come ha ribadito lo stesso Galdiero.

Il racconto di Galdiero:«Così uccidemmo ‘o stagnar»

«Ci recammo presso una concessionaria in quanto era un buon punto per fare l’omicidio perchè Tortora si trovava lì. Ricevuto l’avviso ci recammo presso la concessionaria: Di Palma guidava ed io ero sdraiato sul sedile posteriore dell’auto. Una volta giunti sul posto all’esterno vi era ferma una Panda bianca con all’interno un uomo col codino che appena ha visto che noi abbiamo fermato la nostra macchina ci ha urlato dietro. Pertanto siamo subito scappati e faccio presente che questa persona col codino ci ha inseguiti fino ad Acerra dove in prossimità della clinica Villa dei Fiori siamo riusciti a seminarlo passando e sfruttando la chiusura del passaggio a livello». Il delitto Tortora, dunque stando alle dichiarazioni del collaboratore, avrebbe sigillato un alleanza tra i due gruppi. Secondo la ricostruzione di Galdiero l’omicidio avrebbe dovuto fruttare ai due killer 40mila euro più un pacco di cocaina da poter smerciare liberamente la droga per conto loro.

PUBBLICITÀ

 

 

 

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Ucciso e poi sciolto nell’acido, ripristinato l’ordine d’arresto per il presunto killer

Nuovo colpo di scena nell'inchiesta sull'omicidio di Giulio Giaccio, il giovane ucciso nell'estate del 2000 da esponenti del clan...

Nella stessa categoria