La vicepremier ucraina Olha Stefanishyna ribadisce le accuse di genocidio contro la Russia. Ma accusa inoltre i soldati russi che hanno stuprato e ucciso donne ucraine.
Parlando con Sky News Stefanishyna ha riferito di «storie orribili» che riguardano donne, «stuprate e assassinate» da militari. “Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne – ha aggiunto – donne ucraine, noi rimarremo unite e prevarremo”.
Anche Ihor Sapozhko, primo cittadino di Brovary, città ucraina con circa 140mila anime, ha denunciato quanto è venuto a sapere da alcuni testimoni fuggiti dalle zone occupate dai soldati russi. “I soldati russi violentano le donne ucraine. Sappiamo che avviene, lo raccontano sottovoce tanti tra coloro che scappano dalle zone occupate. È un problema grave, ancora non capiamo quanto sia diffuso. Ma siamo già a conoscenza di casi specifici».
A raccogliere questa testimonianza del sindaco è il “Corriere della Sera”. “Dai racconti dei testimoni – dice ancora il sindaco di Brovary – risulta che alcuni comandanti russi aizzano i loro soldati ad aggredire le mogli e le figlie dei nostri militari o dei volontari civili combattenti che trovano nelle case. In altri frangenti sappiamo però che hanno punito i violentatori”.