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UFFICIALE. De Luca in diretta: “Da lunedì chiudiamo tutte le scuole in Campania”

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La Campania resta zona arancione Covid per la settimana 1-6 marzo 2021. Si attende l’ordinanza del ministero che confermerà (per esclusione) questo È quanto emerge dai numeri del report settimanale di monitoraggio della Cabina di Regia ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. La nostra regione ha un Rt puntuale pari a 1,04 con «rischio moderato ad alta probabilità di progressione»

Le parole Di De Luca in diretta

“Da lunedì chiudiamo tutte le scuole, non dobbiamo aspettare che si allarghi ancora. La variante inglese oramai dilaga. Infatti ci sono diversi casi di variante inglese nelle scuole. L’obiettivo è fermare il contagio e completare la campagna di vaccinazione del personale scolastico. Il Governatore ha poi ringraziato con forza tutti coloro che operano a scuola, per la loro professionalità”.

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I dati della Campania riportano circa 114mila prenotazioni del personale scolastico per le vaccinazioni, di queste 28mila sono state vaccinate. Nel mese di marzo avremo 164mila dosi del siero di AstraZeneca che permetterà la vaccinazione del personale scolastico.

Inoltre su 200mila prenotazioni per la vaccinazioni di anziani, sono ben 78mila le persone che hanno ricevuto il siero. I probelmi però ci sono proprio per la poca disponibilità del siero, che non permettono il completamento delle vaccinazioni nemmeno per le forze dell’ordine. Adesso l’obiettivo della Campania è quello di acquistare vaccini all’estero senza mediatori. Questo per vaccinare prima i quattro milioni di Campani e raggiungere l’immunità di gregge.

La situazione dei contagi in Campania «non è buona». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, annunciando la sua consueta diretta del venerdì nel corso della quale farà il punto sulla situazione coronavirus in regione «e sulle scuole, dove sono in arrivo importanti decisioni». De Luca annuncia inoltre «novità anche sul fronte della campagna per le vaccinazioni».

Il governatore campano ha poi puntato il dito contro il Commissario Domenico Arcuri, colpevole di non aver pensato ad una campagna vaccinale concreta. Inoltre ha ricordato che il commissario d’Emergenza non corrisponde alla corte dei conti, una vera e propria vergogna stando a De Luca.

De Luca: “Svolta sui vaccini”

Successivamente il presidente ha ricordato un altro grave errore, ossia la giusta distribuzione delle dosi di vaccino. Un altro dito puntato sia contro il commissario Arcuri che contro al governo, ricordando che la Regione Campania ha ricevuto 64mila dosi in meno rispetto al Lazio, nonostante lo stesso numero di popolazione. Ma la conta non finisce qua, infatti il Veneto ha ricevuto 7mila dosi in più e l’Emilia Romagna addirittura 24mila.

La situazione in Italia

L’Rt nazionale sfiora il valore soglia di 1, restando come la scorsa settimana a 0,99. La forbice va dallo 0,93 e 1,03.

Il dato e’ stato valutato dalla cabina di regia che ha finito di elaborare il monitoraggio settimanale che sara’ presentato oggi in conferenza stampa sull’andamento della pandemia.

Si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Aumenta il numero di Regioni/PPAA classificate a rischio alto (da una a cinque: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) mentre diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso: a rilevarlo è la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Lombardia, Piemonte e Marche potrebbero passare dal giallo all’arancione. La Basilicata potrebbe passare in rosso: e’ quanto potrebbe accadere, secondo quanto si apprende, alla luce dei dati esaminati dalla cabina di regia che confluiranno nel monitoraggio che sara’ presentato oggi. La Campania resterà arancione.

Dieci Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25 – rileva sempre la bozza del monitoraggio -, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

L’età mediana dei casi di Covid diagnosticati è diminuita a 44 anni, evidenzia la bozza.

Si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021) contro 135,46 per 100.000 abitanti (08/02/2021-14/02/2021). L’incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questi i dati relativi alla settimana 15-21 febbraio (aggiornati al 24 febbraio) contenuti nella bozza dell’ultimo monitoraggio Iss-ministero Salute.

Aumenta il numero delle regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente. In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza “impongono comunque misure restrittive”. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Aumentano i ricoveri in terapia da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021), stabile l’area medica.

‘Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari’, sottolinea l’Iss nel monitoraggio ribadendo ‘di innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità‘.

“È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.

Boom dell’incidenza settinale dei casi Covid sulla popolazione nelle Province autonome di Trento e Bolzano – secondo i dati della bozza –, dove si supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Il valore più elevato dell’incidenza settimanale è nella Provincia Autonoma di Bolzano con 539,01 casi per 100.000 abitanti, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con 309,12 per 100.000 abitanti. Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100,000 abitanti.

 

Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (31.378 contro 29.196 la settimana precedente) e scende lievemente la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (29,4% vs 29,8%). Aumenta, anche – evidenzia la bozza settimanale -, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (36,1% vs 33,7% la settimana precedente).

In aumento il numero di Regioni/PPAA dove sono state riportate allerte di resilienza in relazione a vari parametri (9 contro 7 della settimana precedente). Due Regioni – Lombardia e Piemonte – riportano molteplici allerte di resilienza.

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