PUBBLICITÀ
HomeCronacaColpo alla banda di usurai, giro di prestiti da 600mila euro in...

Colpo alla banda di usurai, giro di prestiti da 600mila euro in Puglia

PUBBLICITÀ

Un’associazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione, riciclaggio ed esercizio abusivo di attività finanziaria nei confronti di imprenditori delle province di Bari e Barletta-Andria-Trani è stata scoperta dalla Guardia di finanza che ha arrestato quattro persone. Ai arresti domiciliari è finito il 76enne Mario Maiellaro.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Trani, conta complessivamente 12 indagati. Ed è partita dalla denuncia della imprenditrice alla quale il gruppo aveva prestato del denaro pretendendo, tra il 2021 e il 2023, interessi annui tra il 70% e più del 1.000%. Dalle indagini è emersa una rete di prestiti usurari il cui giro d’affari complessivo è di circa 600mila euro, spiega la Guardia di finanza.

PUBBLICITÀ

La denuncia dell’imprenditore

L’imprenditrice che ha denunciato avrebbe messo a verbale non solo le richieste di denaro ma anche le minacce subite dal 76enne che avrebbe agito per conto dei due fratelli considerati dagli inquirenti i veri usurai. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, e dalle perquisizioni eseguite nel luglio 2023 con successivo sequestro probatorio di numerosi titoli di credito, tra cui cambiali, assegni, matrici di assegni, sarebbero emerse le responsabilità degli indagati che avrebbero prestato soldi a diversi imprenditori anche a tassi annui del 360%.

Le minacce alle vittime

In tale contesto, è stato altresì rilevato che gli usurai, pur di vedersi restituire le somme prestate, dietro la corresponsione di elevati tassi di interesse, avrebbero costretto le proprie vittime a pagare anche ricorrendo a violenze e minacce psicologiche, con frasi del tipo:

“Se non paghi ti veniamo a prendere sotto casa”;

“Oh balenga! Ma lo dobbiamo sistemare sto fatto?! Scimunita! Si o no?! Che sennò vediamo diversamente di sistemare sto fatto…”;

“Questi soggetti sono pericolosi. Con questi soggetti non si scherza. Non sai cosa ti può succedere”;

“…Chiudiamo, sennò passi i guai tu e passo i guai io! Maledizione a me che mi sono messo in mezzo a questa storia”;

“[…] quelli sono collegati con i cerignolesi… i cerignolesi sono una … non dimenticherò mai quando mi è successo a me di avere a che fare con i cerignolesi”.

L’evasione fiscale

Nel corso delle indagini i finanzieri si sono imbattuti anche in una evasione fiscale “da parte dei soci di diritto e di fatto di una società, attiva nel settore calzaturiero, che gli indagati avrebbero utilizzato per dare una parvenza legale all’attività creditizia, attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”, spiegano i finanzieri.
I militari hanno eseguito anche un sequestro preventivo di beni riconducibili agli indagati e a una società attiva nel settore calzaturiero, per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro. Una somma considerata dagli investigatori il profitto dei reati di usura, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e riciclaggio.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ