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venerdì, Marzo 29, 2024
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Veleno per topi a casa di Giulia e Alessandro, lui aveva cercato su internet gli effetti del prodotto sugli esseri umani

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Un paio di settimane prima rispetto alla sera del delitto, Alessandro Impagnatiello, che il 27 maggio ha ucciso la compagna Giulia Tramontano incinta al settimo mese, avrebbe cercato su Internet gli effetti del veleno per topi sugli esseri umani. E nella perquisizione dell’abitazione di Senago (Milano) dove la coppia viveva sarebbe stato trovato anche del topicida, sequestrato insieme al ceppo di coltelli e ad altro materiale utile per le indagini. Questi elementi non fanno che avvalorare la convinzione della prima ora degli investigatori: l’omicidio della 29enne che aveva avuto un incontro con l’altra donna del suo fidanzato è stato premeditato.

A riferire in primis del ritrovamento del veleno per topi nella casa di Alessandro Impagnatiello a Senago è Il Corriere della Sera, che aggiunge altri particolari sulla perquisizione dell’abitazione della coppia avvenuta alla presenza dei pm che conducono l’inchiesta. Nell’appartamento, dunque, sarebbero state trovate “numerose tracce di sangue“. In particolare, scrive sempre Il Corriere della Sera, nella zona tra la cucina e il soggiorno, dove Impagnatiello ha confessato di aver colpito Giulia Tramontano. Non solo, però.  Sangue, addirittura “visibile a occhio nudo, è stato scoperto anche nella parete opposta”, ad almeno cinque metri di distanza.

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Inoltre, sul pavimento, che il 30enne ha tentato di ripulire accuratamente, il luminol ha evidenziato i segni del trascinamento del corpo. Un vicino sostiene ora di aver sentito dei tonfi lungo la scala condominiale nella notte e ciò potrebbe essere ricollegato al momento in cui Impagnatiello ha nascosto il corpo di Giulia Tramontano nel box.

Insomma, oltre al ceppo di coltelli, una bottiglia di benzina mezza vuota e una pellicola trasparente compatibile con quella utilizzata per avvolgere il cadavere, si aggiunge il ritrovamento del veleno per topi, mentre in procura si fanno avanti altri testimoni, come il titolare di un bar al quale Impagnatiello e sua madre si sarebbero rivolti per chiedere della presenza di telecamere sulla via.

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