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lunedì, Maggio 20, 2024
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“Così combattiamo camorra, prostituzione e illegalità”, intervista al Vicequestore di Poggioreale Antonella Palumbo

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Contrasto alle attività illecite della criminalità organizzata, lotta senza sosta ai parcheggiatori abusivi, supporto alle donne costrette a prostituirsi. Ad InterNapoli.it il vicequestore Antonella Palumbo parla delle principali attività del Commissariato di Poggioreale di cui è a capo dall’agosto del 2018. 

Partiamo dal controllo del territorio: l’area tra Poggioreale, Centro Direzionale e area piazza Garibaldi è un mix esplosivo. Quali le emergenze a cui dover far fronte?

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«Questo è un territorio particolare, si trova in periferia ma allo stesso tempo è a ridosso del centro cittadino. Per tale motivo, le vie di fuga per gli eventuali rapinatori possono essere molte. L’arteria, che tra le altre cose si trova nei pressi della Procura di Napoli e di obiettivi sensibili come il carcere di Poggioreale, è percorsa ogni giorno da numerosi cittadini che raggiungono la zona orientale di Napoli o quella portuale. L’attenzione è per le bande che possono compiere furti prendendo di mira gli esercizi commerciali o scippi ai danni di chi si reca nello storico mercato di Poggioreale».

C’è una recrudescenza del fenomeno?

«Per fortuna no, anzi c’è stato un leggero calo di reati nella zona grazie ad azioni di prevenzione sul territorio per noi fondamentali. Il Commissariato di Poggioreale deve garantire la pattuglia h24 a tutela del cittadino contro i reati predatori. Devo dire anche che da quando mi sono insediata, è cioè dall’agosto del 2018, le attività di polizia sono state incrementate portando a delle belle operazioni legate al sequestro di ingenti quantitativi di sigarette di contrabbando e di sostanze stupefacenti. Gli arrestati sono stati una ventina e molti sono stati anche i verbali elevati per violazione ai codici della strada. Vorrei poi aggiungere una cosa».

Prego..

«Altra cosa su cui puntiamo, è l’attività dell’ufficio denunce che ho voluto rafforzare. Ora è aperto tutti i giorni mattina e pomeriggio (ed anche la domenica mattina). Avendo una contiguità ad esempio con il Centro Direzionale, Vicaria e il Vasto, dove il transito è notevole, l’Urp deve essere pronto a ricevere denunce anche da chi proviene da altre zone di Napoli ed è qui di passaggio. Il cittadino sa che, anche è diretto altrove, può fermarsi al Commissariato con sede in via Stadera e inoltrare la propria denuncia. Non è retorica: le forze dell’ordine sono davvero vicine ai cittadini».

Anche questo Commissariato ha ingaggiato una forte lotta contro i parcheggiatori abusivi

«Si, è una lotta continua contro di loro. Parliamo di una piaga che affligge e deturpa non solo questo territorio ma tutta questa bellissima città. Un automobilista o un centauro deve essere libero di muoversi senza essere costretto a pagare il parcheggiatore che tra l’altro si impone con una modalità inaccettabile del tipo “questo è territorio mio e tu metti la macchina solo se mi dai 5 euro’’».

 Questa è una zona dove il tasso di prostituzione è piuttosto alto

«Sono molto sensibile al tema. Il mese scorso abbiamo fatto una ricognizione con gli uomini dell’Investigativa per cercare di capire chi fossero le donne che sono su strada nell’area di Poggioreale. Il nostro compito è combattere ogni forma di sfruttamento delle donne, che in questa zona provengono soprattutto dalla Romania. Molte hanno i documenti e dunque noi sappiamo anche chi sono».

Donne sfruttate dalla criminalità organizzata dei Paesi dell’Est Europa?

«Il sospetto c’è, d’altra parte tale fenomeno da sempre genera introiti. Il nostro Commissariato mantiene sempre gli occhi aperti e molto spesso le volanti hanno disposizioni di transitare in zona e chiedere a chi è in strada se ci siano delle anomalie. Confido nella fiducia verso di noi di chi vive ai margini o costretto a prostituirsi».

Dove vengono consumati, in genere, i rapporti sessuali a pagamento?

«Nella zona di Poggioreale ci sono molte discariche a cielo aperto, molti capannoni industriali dismessi e aree di campagna. Cerchiamo di far desistere queste persone ma non è facile perché il territorio è molto vasto. Al di là dell’abbandono, però, c’è anche una forza vitale: basti pensare alla recente inaugurazione al rione Luzzatti della biblioteca del popolo».

Uno dei temi del momento riguarda il presunto eccessivo numero degli stranieri che minerebbero la sicurezza urbana. È così anche per i territori di competenza del Commissariato che dirige?

«Per il territorio di nostra competenza, non c’è stato un aumento di reati causati dalla presenza di cittadini extracomunitari o immigrati e poi le presenze non sono numericamente così alte. Non ci sono delle esigenze particolari connesse al fenomeno migratorio. Qui c’è un campo rom nell’area ex Nato, che non risulta essere motivo di particolare emergenza anche perché molte iniziative volte all’integrazione hanno dato dei frutti. Molti mandano i figli a scuola e li fanno vaccinare. Devo dire che, tornando al discorso di prima sulle denunce, molti stranieri conoscono la nostra professionalità e si affidano a noi anche perché all’interno dell’ufficio c’è chi parla lingue straniere».

Forte è l’influenza dei clan. Tra i più forti vi sono i Contini, facente parte della storica Alleanza di Secondigliano, e i Mazzarella, altro gruppo radicato. Che periodo è? Di stasi o c’è particolare tensione?

 «La loro è una rivalità storica. Dopo la morte in carcere a Milano di Vincenzo Mazzarella, storico capoclan dei Mazzarella, e del luogotenente dei Contini, Paolo Di Mauro, c’è attualmente una stasi. Al momento non ci sono particolari segnali sull’affacciarsi alla ribalta di qualche successore dei vecchi appartenenti a queste cosche. Comunque il nostro commissariato è attento a ricostruire, come una ragnatela, le frequentazioni dei pregiudicati e sapere con chi si muovono e quali potrebbero essere i nuovi scenari».

 Quali sono le zone di influenza dell’uno e dell’altro clan?

 «I Contini stazionano ad esempio nel rione Sant’Alfonso e nella zona di via Stadera più a ridosso di Secondigliano. Al Rione Luzzatti, dove tuttora vivono, ci sono ancora invece i Mazzarella».

Con il racket tra le principali attività

 «Noi invitiamo il più possibile a denunciare, anche anonimamente, chi è vittima del racket. C’è un gruppo di lavoro pronto ad essere vicino a coloro i quali sono spaventati accompagnandoli nell’affrontare i momenti di difficoltà. La piaga delle estorsioni deve essere combattuta e debellata con tutte le forze. Siamo pronti a ricevere ogni tipo di segnalazione da parte del cittadino».  

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