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Assalto alla banca, panico a Giugliano

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Fucili e taglierini: una gang di rapinatori assalta la Popolare di Novara di corso Campano e semina attimi di terrore tra clienti ed impiegati. Il raid scatta poco dopo le nove. Nell’istituto, in fila agli sportelli, ci sono pochi clienti. Tra loro, c’è il basista della banda, è molto giovane. Il ragazzo si finge un correntista ed attende il suo turno, intanto si guarda intorno poi, senza destare sospetti, lancia il segnale ai due complici che sono all’esterno dell’istituto. In pochi secondi, sopraggiunge uno dei due banditi, indossa un passamontagna, è armato di fucile e lo tiene puntato contro la guardia giurata alla quale intima di farsi aprire le porte. Il vigilante non vuole cedere alla minaccia. A quel punto però, il basista, sfodera un taglierino e lo punta alla gola del direttore. Il vigilante consegna la pistola d’ordinanza al suo aggressore e lo lascia entrare. All’intero della banca è panico. Fuori, a fare da palo, c’è un altro complice, anche lui imbraccia un fucile. Sollecita rapidità ai due malviventi che stanno agendo all’interno, e che in meno di tre minuti, raccolgono poco più di 10mila euro e si dileguano. A piedi, secondo alcuni testimoni che li vedono fuggire in direzione Circumvallazione con ancora i fucili in spalla. Scene da far west e che in pochi attimi paralizzano il traffico di corso Campano. Arrivano sul posto polizia e carabinieri. Saranno i militari della compagnia di Giugliano agli ordini del capitano Alessandro Andrei e del tenente Massimiliano Russo a condurre le indagini. Il pool antirapine ascolta il racconto dei presenti e raccoglie indizi, acquisendo le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso di cui è dotato l’istituto. Quello di ieri mattina era il settimo colpo che subisce la Popolare di Novara. Il secondo in appena dieci giorni nel centro di Giugliano. L’ultimo raid poco più di una settimana fa al Monte dei Paschi di Siena di via Roma. In quel caso i banditi armati riuscirono a immobilizzare il vigilante e a farsi consegnare il contante, con la minaccia di un semplice taglierino. Strade centrali, ore di punta, armi facili da neutralizzare, in bande composte da tre o quattro persone che quasi sempre, si dileguano con contante e armi: questo il canovaccio di una violenza che si ripete sistematicamente negli istituti di credito del territorio. Benzina e armi per minacciare i vigilantes a guardia degli istituti di credito e che sempre più facilmente, cedono alle intimidazioni dei delinquenti di turno sono l’unica certezza anche nell’assalto di ieri mattina. L’ennesimo che si consuma con rapidità sotto gli occhi oramai abituati dei dipendenti. Da ieri un cartello affisso all’ingresso spiega: «Banca chiusa per motivi di rapina».



MONICA D’AMBROSIO – IL MATTINO 21 NOVEMBRE 2007

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