Si dimettono undici consiglieri su venti: sfiduciato il sindaco Galdiero, arriva il commissario prefettizio, il primo nella storia politica cittadina. Ieri mattina le firme contestuali di undici consiglieri comunali davanti ad un notaio di Sant’Antimo hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale dopo diciotto mesi di contrasti. Il malessere era nell’aria, ma le dimissioni contestuali arrivano a sorpresa. «Ne prendo atto ora – dice il sindaco di Qualiano, Pasquale Galdiero – dopo che mi era arrivata solo qualche voce, ma non me lo aspettavo. Tanto è vero che avevo invitato ad un confronto Rinascita Democratica». Ammortizza il colpo, ma poi il sindaco è pronto a replicare: «Ben venga il commissario – dice duro – così effettuerà tutti i controlli del caso sugli atti. In una seduta pubblica ho già denunciato di subire i ricatti politici di chi vota i provvedimenti e poi li contesta. Mi dovranno spiegare, a me ma anche ai cittadini, che ruolo hanno svolto finora». Nella firma sono stati compatti i rappresentanti della civica Rinascita Democratica: Davide Morgera, Marco Catuogno e Massimo Pelella. Quest’ultimo si era già dimesso dal capogruppo consiliare due giorni prima e si erano autosospesi dalle commissioni gli altri consiglieri. Dimissioni effetto domino: prima di lui si erano dimessi gli assessori Raffaele De Leonardis e Nicola Giocondo. Si spacca il Partito Democratico, firmano tre su quattro: Stefano Sgariglia, Santolo Pezzella, Luigi Mancino. Dell’Udeur Michele Vallefuoco e Antonio Castaldo, passati all’opposizione a febbraio scorso. E della Cdl Giovanni Palma, di Forza Italia, Salvatore Onofaro (An) e Domenico Marrazzo, dell’Udc. Restano fuori dall’elenco dei dissidenti i due ex sindaci Michele Schiano di Visconti (Fi) e Mario Cacciapuoti dell’Udc. In un documento congiunto i consiglieri, che annunciano una conferenza stampa per domani mattina, alle 11 nel bar Cristall, affermano che «sciolgono di fatto il Consiglio comunale allo scopo di dar vita ad un nuovo soggetto politico per la rinascita sociale ed economica della città di Qualiano». In pratica, pensano già a correre insieme alle prossime amministrative. Sconvolti anche gli altri ex consiglieri. Non vuole commentare l’ex vicesindaco Ludovico De Luca, mentre è sferzante l’ex presidente del consiglio comunale Andrea Granata: «Non c’è stato dibattito – dice – Chi viene eletto ha il preciso mandato di confrontarsi con l’elettorato, senza agire in clandestinità». «Non si poteva andare avanti in questo modo – dice uno dei firmatari, Luigi Mancino, capogruppo consiliare del PD – Troppi progetti disattesi, non ultimo il contrasto forte sull’ampliamento del cimitero dei cani. Il sindaco voleva che passasse in deroga in Consiglio comunale». Al centro della polemica, dunque, il metodo con cui si voleva ampliare la struttura «Il riposo di Snoopy» di via Ripuaria. Se ne è discusso a lungo anche nell’ultimo consiglio comunale. Ma nel mirino dei promotori della sfiducia anche la privatizzazione dell’acqua, il mancato adeguamento della pianta organica. «Era il primo punto del patto elettorale – dice Massimo Palella, di Rinascita Democratica – ma non se ne è mai fatto nulla. Gli uffici comunali funzionano male e così non si riesce a dare risposte efficaci ai cittadini». La lista continua con la gara dei parcheggi, il piano traffico, mai partito. Un altro contrasto: la situazione economica finanziaria del Comune.
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO NOVEMBRE 2007
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