Un senso di precedenza non rispettato, e le auto intente a compiere il senso rotatorio, restano bloccate in piazza della Repubblica a Sant’Antimo. L’uno in coda all’altro, tra gli automobilisti sale la tensione e presto, da colpi di clacson ed imprecazioni, si passa alle maniere forti. È pieno giorno nella principale piazza della città quando esplode una maxirissa, dieci le persone coinvolte, tre quelle che finiscono in manette. Una sonora scazzottata, calci e pugni che non risparmiano nessuno degli uomini coinvolti. Ad un certo punto qualcuno si arma, entra nella vicina sala da biliardo, afferra una stecca, poi esce e la usa contro la folla di facinorosi. La rissa diventa pericolosa, qualcuno chiama i soccorsi. Dopo poco in piazza della Repubblica arriva una pattuglia di carabinieri. Al suono delle sirene delle «gazzelle», però, sette delle dieci persone coinvolte nella maxirissa si dileguano. A dover rispondere alle domande dei militati restano: Antonio Vita, 24 anni, Ettore Comella, 43 anni, e Pietro Romano, 20 anni, tutti elementi già noti alle forze dell’ordine. Nessuno dei tre oppone resistenza ai carabinieri, qualcuno è anche malconcio. È Vita ad aver avuto la peggio, quando arrivano gli uomini in divisa: Comella e Romano gliele stanno dando di santa ragione. Trasferiti tutti in caserma, nessuno dei tre ha voluto dire nulla di più sulle altre persone protagoniste della violenta lite, ma riuscite a guadagnare la fuga. Dopo una notte in compagnia, i tre sono stati processati con rito diretto. Hanno patteggiato il pagamento di una sanzione di 206 euro. La cifra stabilita dal giudice per essersi resi protagonisti di una mattinata di insana follia in pieno giorno, ed in pieno centro cittadino.
MONICA D’AMBROSIO – IL MATTINO 28/12/2007