Raid incendiario con bombe carta al Comune, a fuoco un’auto dei vigili urbani e danni alla struttura. Ha riaperto i battenti nel caos il palazzo municipale, dove ieri mattina sono stati scoperti ingenti danni alle porte vetro del primo e del secondo piano, dopo che la notte di San Silvestro aveva preso fuoco l’auto di servizio dei caschi bianchi, parcheggiata davanti al Municipio. Insieme al mezzo, andato completamente distrutto, era stato danneggiato anche il portoncino d’ingresso. Due eventi scoperti a distanza di 24 ore, ma che risalgono entrambi alla notte di festeggiamenti per il nuovo anno. «Fa pensare il fatto che siano frutto di un’azione sistematica contro mezzi e strutture comunali», dice il sindaco Daniele Palumbo. Gli inquirenti battono ogni pista. Intanto il primo cittadino si allarma. Inquadra il fatto in un contesto di degrado sociale, ma fa cenno ai provvedimenti varati dal Consiglio comunale, come il piano di recupero del centro storico, l’avvio della Muniamum Spa, la società a capitale pubblico che gestirà parcheggi, impianti sportivi e anche il mercato ittico, chiuso dalla magistratura due anni fa per ingerenza della criminalità organizzata. Ma anche la recente intitolazione dello stadio comunale ad Alberto Vallefuoco, vittima della camorra, poi i primi successi dello sportello antiracket e antiusura. Poi, ultimo solo in ordine di tempo, il suo intervento in una rissa in via Napoli domenica scorsa. «Un gruppo di giovani stava aggredendo un ragazzo e la sua famiglia – dice – Sono intervenuto personalmente per fermarli e li ho redarguiti chiamandoli vigliacchi. Mi hanno riferito, poi, che tra di loro c’erano elementi vicini alla criminalità». Quindi, l’incendio potrebbe non essere frutto di una bravata. «Stiamo cercando di capire il senso di questo gesto – continua Palumbo – Se non fosse un atto vandalico, sarebbe il segnale del desiderio di lasciare il territorio allo stato selvaggio, senza il rispetto di nessuna regola». I tre petardi ad alta potenzialità sono stati lanciati anche sulle balconate dell’edificio. Gli ordigni sono esplosi creando danni per 10 mila euro agli infissi e all’intonaco e mandando in frantumi le porte di vetro della segreteria generale e dell’ufficio acquedotto. Sul posto i carabinieri della stazione cittadina, diretti dal maresciallo Vincenzo Di Marino, coordinati dal tenente Massimiliano Russo della Compagnia di Giugliano. Dai rilievi non risultano tracce di effrazione, né sono stati rilevati furti. Sono stati ritrovati tappi di chiusura delle bombe carta del diametro di dieci centimetri. Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi. Nemmeno l’intimidazione nei confronti dell’attività amministrativa, comprese l’attività antiabusivismo e i sequestri di botti illegali. Dal Comune, intanto, hanno allertato anche Questura e Prefettura. Dall’opposizione non credono all’ipotesi di un avvertimento. «Ritengo che possa essere solo il gesto di balordi. Nel caso di dolo – polemizza il consigliere Enrico Tommasello – potrebbe essere responsabile uno dei tanti cittadini che aspetta risposte da quest’amministrazione». Ne sono convinti anche gli altri membri dell’assise cittadina. «Ritengo – dice Rino Ravanelli, Pd – che non ci sia nessun legame». «Non sono certo questi i metodi – dice Filippo Daniele, capogruppo Sdi – per intimidire un’amministrazione che lavora contro le illegalità». Conferma il contesto sociale difficile l’assessore alle politiche sociali, Francesco Iacolare: «Mugnano vive un profondo disagio giovanile – dice – Strade e piazze diventano i luoghi prediletti delle scorribande notturne di questi ragazzi».
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 3 GENNAIO 2008
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