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Parco Guerra: il giudice congela lo sgombero. Proroga per le famiglie che vivono nelle case fuorilegge

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Parco Guerra in festa. Per 71 famiglie finisce l’incubo di perdere la casa: è stato annullato lo sgombero previsto per oggi. Ieri il gup Anita Polito ha accolto l’istanza della difesa che chiedeva l’interruzione del provvedimento della Procura, fino a quando non si concluderà il processo per lottizzazione abusiva a carico della famiglia di costruttori. Il provvedimento stabilisce un principio: nei 71 appartamenti del condominio di via Signorelli potranno rimanere tutti coloro in possesso di un titolo, anche non definitivo. Così con rogiti, compromessi e contratti alla mano, domani i residenti andranno a firmare l’accettazione della custodia delle abitazioni nel Comando vigili del comune di Melito. Case al sicuro, insomma. «Siamo soddisfatti del provvedimento. Ora solo un eventuale provvedimento di confisca potrebbe sottrarle ai residenti del parco», dice l’avvocato Marco De Martino, che ha collaborato col collega Giuseppe Abbamonte alla stesura dell’istanza accolta dal giudice. Sono sollevati per lo scampato pericolo le 71 famiglie che da giugno scorso lottano per rivendicare il loro diritto a rimanere nelle case per le quali pagano da due anni il mutuo. «Abbiamo vinto, ci hanno dato la custodia delle nostre case: un successo, un successo», urlano in un’esplosione di gioia mentre festeggiano. Resta da chiarire la posizione delle quattro famiglie sgomberate a ottobre scorso. «Ci godiamo il nostro successo, ma continuiamo a combattere anche per loro – dice Barbara Amirante – Abbiamo vinto questa battaglia anche grazie ai nostri avvocati, al sostegno dei commissari prefettizi e a tutti coloro che hanno preso a cuore la nostra situazione». Del provvedimento una delegazione di condomini ha avuto notizia intorno alle 11, mentre era in trepidante attesa davanti al Palazzo di Giustizia per il secondo giorno di seguito. «Ci hanno restituito serenità, eravamo disperati al pensiero di dover lasciare le case che abbiamo acquistato in buona fede», dicono. Avuta la notizia, da Napoli è partito immediatamente il tam tam tra le famiglie e sono scesi tutti in cortile a festeggiare. Al rientro del gruppo presente davanti al Tribunale, hanno avuto tutti i dettagli del provvedimento che salva le loro case. Lo sgombero è stato annullato per «carenza di aggravio urbanistico». In pratica, la presenza delle famiglie nelle case, di cui si deve dimostrare che siano state costruite illegalmente, non avrebbe conseguenza sulle infrastrutture cittadine. Si archivia così un calvario cominciato a giugno sorso con la prima ordinanza di sgombero dopo il sequestro in via cautelare delle palazzine per «lottizzazione abusiva e truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico» nell’ambito dell’inchiesta Dirty house. Da allora è cominciata, tra manifestazioni di protesta e polemiche, la lunga battaglia per non perdere la casa.

TONIA LIMATOLA
Il Mattino il 20/02/08

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