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Rischio infezioni, l’Esercito bonifica i siti.Cdr fermi, in strada 1.500 tonnellate. Secondigliano, sassi contro i vigili del fuoco.

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Militari per «sanificare» i siti devastati dai rifiuti, sassi contro i pompieri che spegnevano roghi di spazzatura a Secondigliano, tra le 1500 le 2000 tonnellate di immondizia per le strade e non ultimo il nervosismo di sindaco e giunta. La Iervolino ha bacchettato in Consiglio comunale l’assessore al Turismo Valeria Valente intervenuta sulla vicenda. La crisi dei rifiuti fa segnare un’altra giornata difficilissima, con il rischio della totale paralisi che è dietro l’angolo. Questa volta i cdr sono fermi non per motivi tecnici ma perché i lavoratori sono in attesa dello stipendio e hanno incrociato le braccia. Poco importa, il risultato è sempre lo stesso, crescono i cumuli in città e anche nella provincia. Il sindaco dunque richiama all’ordine la sua squadra e se la prende con la Valente che aveva affermato che il Comune scientificamente ha lasciato sporche le periferie e pulito il centro della città: «Ogni assessore della mia giunta – ha detto la Iervolino in aula – deve intervenire pubblicamente solo nei settori di propria competenza e quando esprime opinioni personali lo invito a non utilizzare il noi». E ancora: «Le opinioni personali sono una cosa gli atti di giunta un’altra. Noi non facciamo discriminazioni e non abbiamo assunto alcuna decisione in tal senso, anzi, abbiamo sempre cercato equilibrio perché il diritto alla salute è uguale per tutti». Al di là della polemica un altro assessore – Gennaro Mola con delega ai Rifiuti – ieri ha informato il Consiglio che il piano per la differenziata verrà presentao in commisione consiliare il giorno 28. Poi dovrà arrivare in consiglio entro l’8 marzo, termine ultimo pena il commissariamento della materia. Nella sostanza è corsa contro il tempo. Intanto scendono in campo i militari nel tentativo di contenere il rischio salute come viene annunciato dal Commissariato per l’emergenza rifiuti retto da Gianni De Gennaro sud: «Personale militare sta effettuando interventi – si legge in una nota – per la sanificazione dei siti urbani di accumulo dei rifiuti e la bonifica dei mezzi utilizzati dall’Esercito nelle attività di rimozione e conferimento alle discariche». In pratica i militari stanno lavorando sia nelle strade a supporto delle Asl che nei siti di stoccaggio. Il principale obiettivo è quello di «garantire la tutela della salute del personale impiegato nelle attività di rimozione e trasporto dei rifiuti». I nuclei che stanno operando nel territorio campano sono comandati da sottufficiali «appositamente formati allo scopo sia di garantire le periodiche attività dirette al contenimento dei vettori di malattie infettive e contagiose e all’abbattimento della carica infettante di agenti patogeni in grandi comunità, sia di fronteggiare eventi critici in cui si rendano opportuni o necessari interventi di disinfezione e bonifica ambientale in locali, infrastrutture o aree di elevata estensione». In campo anche Impegno cattolico dell’avvocato Giancarlo Martinelli: «Restituiamo dignità ai cittadini».

LUIGI ROANO
Il Mattino il 26/02/08

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La scuola adotta la città in campo le periferie

Ricominciare da capo. Con la stessa grinta di quindici anni fa, quando si dava vita a «La scuola adotta un monumento», una iniziativa che avrebbe conquistato non soltanto Napoli, ma l’Europa. La lista dei «adozioni» è fitta e i risultati sotto gli occhi di tutti, ma Mirella Barracco avverte la necessità di scendere nuovamente in campo e lancia l’iniziativa «Adotta la città». L’Aula magna della «Tito Livio» non è gremita come ci si aspettava, ma la promotrice del progetto non si lascia abbattere e rilancia: «Oggi siamo pochi, ma dobbiamo diventare tantissimi. Questa è una mobilitazione contro la mortificazione. Lo so che è una battaglia ostica, perché oggi regna la sfiducia. È molto difficile riuscire a fare leva in un terreno molle, ma almeno ci stiamo provando. Questa volta non scendiamo in campo, ma in strada. Occupiamo la città, lavoriamo dentro e fuori le aule per diventare protagonisti. Se non funzionerà, ci abbiamo provato. Questa occasione è anche l’opportunità per capire quanta volontà c’è tra la gente». Alla prima rinunione operativa c’erano soprattutto associazioni e comitati cittadini, ognuno con la propria esperienza e con idee ben chiare su che tipo di approccio avere con scuole e studenti, che hanno illustrato sinteticamente ai direttori scolastici e ai docenti presenti. Quello che emerge è che ognuno già lavora, nel suo piccolo, per sensibilizzare alunni e famiglie alla differenziata, «ma c’è ancora tanta cattiva informazione e la totale assenza delle istituzioni, che continuano a non far raccogliere il materiale raccolto». Ad ascoltare gli insegnanti, Bagnoli, Miano, Chiaiano, Secondigliano, Scampia, Quartieri Spagnoli sono già «quartieri virtuosi» con iniziative che coinvolgono i piccoli delle elementari fino a quelli delle superiori. «Al diciottesimo circolo – spiega la preside – abbiamo iniziato la differenziata di alluminio e carta. L’Asia però non viene a prenderla, nonostante al telefono mi dicano che sui loro tabulati risulta che il ritiro sia avvenuto il giorno prima. Nessuno li controlla». Ma presto, a controllarli ci saranno gli studenti napoletani, pronti a segnalare abusi ambientali, assenza di bidoni, il non ritiro dei rifiuti o discariche abusive alle autorità competenti proprio attraverso «Adotta la città». Suddiviso in due fasi, il progetto prevede che gli studenti siano coinvolti dalla città con la sua storia e i suoi problemi. Fino a maggio si raccoglieranno le adesioni con la strada da adottare e una bozza del progetto da applicare, che verrà attuato dal prossimo anno scolastico.

MARIAGIOVANNA CAPONE
Il Mattino il 26/02/08


Addio turisti: i rifiuti spaventano più dei clan

I rifiuti terrorizzano i turisti, il traffico li sgomenta. Tanto che la sicurezza non è considerata più l’aspetto più preoccupante per i viaggiatori che arrivano a Napoli. Incidono molto di più la sporcizia, il traffico e quasi allo stesso modo la disorganizzazione dei servizi pubblici. Il dato emerge da una ricerca promossa dal Centro Studi dell’Unione industriali di Napoli guidato da Diego Guida, e dalla Sezione Turismo dell’Associazione, presieduta da Teresa Naldi. In particolare, una indagine sul campo coordinata dall’ordinario di Statistica della facoltà di Economia della Federico II, Roberta Siciliano, mette in evidenza come, fin dalla scorsa primavera, durante il Maggio dei Monumenti 2007, i turisti intervistati associassero al capoluogo partenopeo, quale elemento di negatività, più gli effetti dell’emergenza rifiuti che altre componenti. Da allora, con il crescere della crisi rifiuti, è cresciuta la percentuale dei turisti allarmati per la presenza incombente dell’immondizia. Gli stranieri, soprattutto, hanno indicato la sporcizia come la carenza principale: 40,6% dei casi contro la più contenuta ma comunque elevata percentuale (37,4%) degli italiani. Quattro turisti su dieci puntano il dito contro l’emergenza rifiuti tanto che, al di là dell’emergenza, il 63% degli intervistati ritiene che serva maggiore pulizia e che i monumenti non siano sufficientemente tutelati (45%). Problemi che si aggiungono alle carenze che i viaggiatori evidenziano un po’ in tutti i settori. Per l’offerta ricettiva quasi il 60% dei turisti non ritiene comodi gli alberghi di Napoli, mancano poi servizi aggiuntivi (44%) ed è ancora poco diffusa la conoscenza delle lingue straniere. I trasporti, poi, non garantiscono una interconnessione efficace e scoraggiano anche per la scarsa regolarità del trasporto pubblico. «Le risorse turistiche – spiega Diego Guida, consigliere incaricato al centro studi dell’Unione industriali – devono essere poste al centro di un sistema organizzato di fruizione e valorizzazione. Solo così potremo armonizzare l’utilizzo delle risorse esistenti, sviluppare quelle assenti o carenti e realizzare processi integrati di crescita del settore. Per procedere in questa direzione occorre una progettazione per così dire dal basso, non più imposta al territorio. Partendo dai dati di fatto. È questa esigenza che ha ispirato l’indagine». Dall’indagine scaturisce inoltre una tipologia di turista che si organizza da solo il soggiorno (49,3%), evitando il ricorso ad agenzie di viaggio e altri intermediari. I turisti arrivano a Napoli consultando internet o con il passaparola nel 55,8% dei casi. Effetto anche e soprattutto di lacune organizzative del settore. Lusinghiera è invece l’opinione manifestata dai turisti in ordine alle strutture ricettive alberghiere, con valutazioni di eccellenza assoluta che riguardano la metà di quanti hanno risposto al questionario.

SALVO SAPIO
Il Mattino il 26/02/08

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