Famiglie del Parco Guerra ancora senza casa, ieri un’altra protesta al Comune. Una nuova giornata di tensione a causa della protesta delle 38 famiglie sgomberate dal parco di via Signorelli giovedì scorso. Ieri hanno dato vita all’ennesimo presidio all’ingresso del palazzo municipale per chiedere altri giorni di permanenza negli alberghi dove vivono dal 21 febbraio. Non sono mancati momenti tesi in via Di Giacomo ed è stato necessario l’intervento dei carabinieri. Il Comune ha assicurato loro la copertura dei costi fino a lunedì mattina e, così, col presidio attuato tutto il giorno hanno tentato di strappare ai commissari prefettizi ancora qualche giorno di permanenza. «Ci diano una boccata d’ossigeno fino a quando non saremo in grado di trovare una casa in fitto», dicono. Per molti non è solo una questione di tempi ristretti. «Tutti i nostri risparmi sono stati investititi nelle case per le quali paghiamo anche il mutuo, non riusciremo mai a a pagare la caparra e il fitto di un altro appartamento», urlano le donne. Dal canto loro, i commissari prefettizi sono costretti a fare i conti con una grave carenza di fondi disponibili. Così che la permanenza in albergo risulta una soluzione attuata con grandi difficoltà per l’Ente, che oggi nel primo pomeriggio andrà alla Regione per chiedere aiuti. A metà mattina una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal commissario Enrica Spicaglia. Nel frattempo ieri da 38 sono arrivate a 40 le famiglie sgomberate. Intanto, nella tarda serata di ieri, in mancanza di alloggi alternativi, cinque famiglie hanno annunciato che saranno costrette a trascorrere la notte fuori e dormire nell’automobile.
TONIA LIMATOLA
Il Mattino il 26/02/08