Spettacolare blitz dei carabinieri a Villaggio Coppola per la cattura di Paride De Rosa, 42 anni, considerato l’attuale reggente del clan Pianese di Qualiano che per una decina di anni ha detenuto il monopolio delle attività illecite nel comune a Nord di Napoli. Con lui sono stati arrestati anche tre affiliati e un agente immobiliare nel cui appartamento è stato trovato un vero e proprio arsenale (e poi soldi, parrucche, passamontagna e quant’altro possa servire per un’azione di sangue). E ora emerge un nuovo scenario, a far luce sugli agguati che si sono susseguiti a partire dall’uccisione il 14 settembre 2006 del ras Nicola Pianese, il capoclan. Omicidi maturati secondo gli investigatori nell’ambito di una scissione tutta interna al gruppo criminale: una faida che vede contrapporsi agli ex gregari guidati da De Rosa alcune frange legate ad una donna, Raffaella D’Alterio, 45 anni, la vedova del ras. L’operazione è stata illustrata nella sede provinciale dei carabinieri di Napoli, al comando del colonnello Gaetano Maruccia, presente il procuratore aggiunto Franco Roberti responsabile della Direzione distrettuale antimafia che ha coordinato le indagini dei militari del nucleo investigativo di Castello di Cisterna guidati dal maggiore Fabio Cagnazzo. «Prima la cattura dei latitanti, poi il sequestro dei patrimoni»: così Roberti ha sintetizzato il quadro di priorità condiviso dalla Commissione parlamentare antimafia. La sequenza di omicidi (iniziata con l’uccisione del ras) a un certo punto sembrava essersi interrotta. Il 23 ottobre 2007 era stato arrestato anche il figlio di Pianese. Ma l’agguato mortale del 15 febbraio scorso contro Carmine Starace in una pizzeria di Qualiano ha segnalato una ripresa della faida. Le indagini dunque sono state intensificate. Paride De Rosa (irreperibile dal 2006) è stato localizzato nel complesso di Pinetamare. E alle 15, il blitz – tra quei palazzoni di 10 piani con 15 alloggi a ballatoio – con l’ausilio di un elicottero. De Rosa era da solo, in possesso di una calibro 38. Notate le vedette, si è passati alla ricerca delle armi: in casa di Salvatore Feniello, incensurato di 27 anni, sequestrati 5 fucili (quattro risultati oggetto di furti e rapine), una carabina e una 357 Magnum con matricole cancellate nonché 300 munizioni, bancomat, assegni, parrucche, passamontagna, cannocchiale, 6 telefonini, sim card e 9mila euro. In carcere anche i pregiudicati Agostino Migliaccio, 42, Stefano Falco, 18, e Marco Migliaccio, 24, titolare della casa in uso al latitante.
L’eredità contesa tra la vedova del capo e gli ex gregari
Tutto sotto controllo a Qualiano fino alla morte del padrino, poi è scoppiata la guerra tra gli eredi: da un lato Paride De Rosa che avrebbe mantenuto fino a poco tempo fa la supremazia criminale; dall’altro alcuni gregari legati alla vedova del ras, Raffaella D’Alterio, che difende anche gli interessi del figlio Nicola, 19 anni (omonimo del padre). Questa, almeno, la lettuta che danno gli investigatori degli ultimi fatti di sangue. Una frattura apertasi a settembre 2006 con l’uccisione di Nicola Pianese, da poco scarcerato. L’8 novembre fu ammazzato l’affiliato Pasquale Russo (killer arrivati in ambulanza). Il primo dicembre fu la volta di Armando Alderio. E gli agguati sembravano finiti. Il 23 ottobre 2007 i carabinieri, interrompendo un summit, avevano pure arrestato il figlio del boss. Ma l’uccisione il 15 febbraio scorso di Carmine Starace (fu anche ferito Stefano Falco, arrestato ieri) ha segnato la ripresa. In ballo i business di spaccio, racket e prostituzione.
LUISA RUSSO – IL MATTINO 1 MARZO 2008