Il segreto del documentario «Biutiful Cauntri» non sta nell’attualità del tema, il dramma della spazzatura in Campania, ma nella capacità dei registi di scoprire e denunciare una realtà scottante attraverso i sentimenti di uomini e donne colpite dal business invisibile e lento delle discariche abusive di rifiuti tossici ad Acerra, Qualiano, Villaricca e Giugliano. I tre autori, la montatrice Esmeralda Calabria, il regista Andrea D’Ambrosio e l’esperto di Legambiente Peppe Ruggiero, hanno trascorso mesi sul campo a cercare facce, voci, paesaggi e puzze per testare la rabbia e «la disperata vitalità» di chi è coinvolto in questa «Chernobyl italiana». La loro discesa negli Inferi li ha portati a contatto con storie scioccanti: quella dell’educatore ambientale Raffaele Del Giudice che lotta contro i crimini dell’eco-camorra, degli allevatori Mario e Patrizia Gerlando che vedono morire le pecore per la diossina e dei contadini Giulio e Stefano Treccagnoli e Salvatore Picone che piangono le terre inquinate dalle discariche. Preceduto da un buon passaparola iniziato al Festival di Torino, il film venerdì arriverà nelle sale in 20 copie. «Biutiful Cauntri», trascrizione maccheronica dell’inglese beautiful country (bel paese), prodotto da Lionello Cerri, dimostra come «la criminalità organizzata è legata al ciclo dei rifiuti e come l’eco-camorra provochi più morti di qualsiasi altra forma di criminalità. Basta mangiare una mozzarella di bufala», precisa D’Ambrosio. «La gente non protesta perché non vuole le discariche – aggiunge Del Giudice – ma lo fa perché le vuole fatte bene». L’attuale strategia andrebbe modificata. Ora si tira a campare, si ricerca spasmodicamente un fosso dove mettere i rifiuti, ma manca la programmazione». «La gente ha bisogno di recuperare fiducia e credibilità nello Stato» spiegano Calabria e Ruggero . Il magistrato Donato Ceglie svela i meccanismi della «camorra dai colletti bianchi» che spara a colpi di «monnezza» in alleanza con apparati politici e istituzioni, ma ciò che non si dimentica sono le immagini: bambini che giocano tirandosi addosso carcasse di agnelli morti e mangiano mozzarella di bufala, ragazzini rom che vivono tra i rifiuti, pini secolari stecchiti, amianto ritrovato nella boscaglia e una bambina vestita da angelo che volteggia appesa a un cavo e canta una preghiera per una festa religiosa di Giugliano mentre fumi neri si alzano dalal terra.
FRANCESCA BELLINO
Il Mattino il 04/03/08
Biùtiful Cauntri nelle sale
Il film non fiction, menzione speciale al Torino Film Festival e richiesto dal London Independent Film Festival, sarà in sala dal 7 marzo in 20 copie distribuito da Lumiere & Co/ La recensione – Il film
Carcasse di agnelli per la campagna, discariche abusive nascoste da cespugli, greggi abbattuti perché contaminati dalla diossina, campi stracolmi di fanghi tossici, accampamenti rom su montagne di spazzatura, in una regione in cui le discariche illegali sono oltre 1200. Ecco alcuni degli scenari mostrati da Biutiful Cauntri, lo sconvolgente documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero, che racconta sia le cause, ma soprattutto l’impatto sulla popolazione e sul territorio, dell’emergenza rifiuti in Campania.
Il film non fiction, menzione speciale all’ultimo Torino Film Festival, e richiesto dal London Independent Film Festival, in programma ad aprile, sarà in sala dal 7 marzo in 20 copie distribuito da Lumiere & Co. Secondo D’Ambrosio «come diceva il missionario Alex Zanotelli, l’Africa è qui. Di fronte ad alcune situazioni si ha la sensazione di non trovarsi in Italia, ma in Somalia; invece di vivere si sopravvive». Il viaggio del film si concentra sul “triangolo della morte”, come lo definisce D’Ambrosio, di Giugliano, Qualiano, Villaricca, Acerra, comuni a 25 km da Napoli, dove negli ultimi anni sono stati scaricati 10 milioni di materiali tossici.
Sono terre in cui la mancanza di controlli, gli interessi della camorra, l’attività illegale di alcune industrie del centro nord che usano il sud come proprio immondezzaio (si ascoltano nel film le intercettazioni di chi organizza questi “trasporti”), hanno causato soglie di inquinamento ambientale altissime, che stanno minando la salute della popolazione, oltre che l’agricoltura e l’allevamento locale. A guidare gli autori, nella “discesa agli inferi” proposta dal film, sono, fra gli altri, Raffaele del Giudice, neodirettore di Legambiente Campania, da sempre in prima linea nel controllo del territorio, Donato Ceglie, pubblico ministero di Santa Maria Capua Vetere, oltre alle testimonianze dei pastori e agricoltori impotenti di fronte alle ferite della terra inquinata.
Non mancano nel film i nomi alcuni degli indagati o rinviati a giudizio, nell’ambito dell’accertamento delle responsabilità: da Piergiorgio e Paolo Romiti, ex dirigenti della Impregilo, incaricata della gestione dello smaltimento dei rifiuti in Campania al governatore della regione Antonio Bassolino. Anche se, precisa Esmeralda Calabria, famosa montatrice, qui al suo esordio come regista, «non pensiamo sia nostro compito denunciare e fare nomi e cognomi. Speriamo questo documentario possa essere motivo di riflessione per chiedere che la situazione cambi». L’obiettivo principale, aggiunge D’Ambrosio «era mostrare i sentimenti e le emozioni di chi vive sulla propria pelle queste situazioni».
Secondo Peppe Ruggiero, che è anche autore del rapporto ecomafia di Legambiente, comunque «andrebbe rivolto un appello a Confindustria per operare con trasparenza. Dovrebbero sospendere chi ha avuto tutti i loro membri che hanno avuto a che fare con lo smaltimento dei rifiuti illegale. Anche l’attuale strategia nel risolvere il problema dei rifiuti, aggiunge Del Giudice, andrebbe modificata: «Nel modo in cui si sta affrontando l’emergenza in Campania, in questo momento c’è “tiraccampismo”. C’è la ricerca spasmodica del fosso dove mettere i rifiuti, la necessità di toglierli dalla strada, ma manca la programmazione».
La Nuova Ecologia.it Il 03/03/08
CINEMA: BIUTIFUL CAUNTRI, EMERGENZA RIFIUTI COME METAFORA
Arriva in sala da venerdi’ “Biutiful Cauntri”, il documentario-denuncia di Esmeralda Calabria, Andrea d’Ambrosio e Peppe Ruggiero sull’emergenza rifiuti in Campania. Distribuito in 20 copie da Lumiere & Co. questo film riporta alla tradizione documentaristica italiana rivitalizzata negli ultimi anni dall’ondata nata dai lavori di denuncia ‘militante’ di Michael Moore (premio Oscar per “Bowling for Columbine”). Allevatori che vedono morire le proprie pecore per la diossina, un educatore ambientale che lotta contro i crimini ambientali, contadini che coltivano le terre inquinate per la vicinanza di discariche. Quelle che racconta “Biutiful Cauntri” sono storie di denuncia, la testimonianza del massacro di un territorio, in Campania, dove sono presenti 1200 discariche abusive di rifiuti tossici e, sullo sfondo, una camorra imprenditrice che usa camion e pale meccaniche al posto delle pistole. Una camorra dai ‘colletti bianchi’, imprenditoria deviata ed istituzioni colluse, raccontata da un magistrato che svela i meccanismi di un’attivita’ violenta che sta provocando piu’ morti, lente nel tempo, di qualsiasi altro fenomeno criminale. “Ci siamo chiesti come sia possibile che nel 2007, in Italia, si possa vivere cosi’ – spiegano gli autori -. Il problema dei rifiuti investe meccanismi ampi e complessi che riguardano la politica, l’economia, la criminalita’, la salute pubblica e che interessano non solo la Campania, ma l’intero Paese. Noi in qualche modo abbiamo cercato di raccontarlo, partendo da Acerra, Qualiano, Giugliano, Villaricca, comuni a 25 km da Napoli”. Come hanno spiegato i registi, quindi, la situazione di emergenza puo’ essere considerata quasi una metafora della situazione politica, culturale e sociale del nostro Paese. Il film ha ricevuto una menzione speciale all’ultimo Torino Film Festival diretto da Nanni Moretti.
Repubblica.it il 03/03/08