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mercoledì, Aprile 24, 2024
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GIUGLIANO CALCIO: CALCIATORI IN SCIOPERO A RISCHIO LA PARTITA CON IL QUARTO

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Situazione a dir poco drammatica per il Giugliano e i suoi calciatori, che martedì scorso alla ripresa degli allenamenti hanno saltato il lavoro prefissato per uno sciopero, comunicato e messo in atto da tutta la squadra e dovuto ai mancati stipendi che tutti i tesserati giuglianesi vantano da novembre scorso. L’intera rosa gialloblu ha fatto sapere al proprio rammaricato allenatore, Marco De Simone, di non volersi allenare non per dispetto, ma perché questo appariva l’unico modo possibile per far sentire la propria voce dissidente alla società latitante e al comune di Giugliano, reo secondo loro di non aver mantenuto fede agli impegni economici presi ad inizio stagione. Il presidente Ronga aveva ricevuto dal sindaco uscente Tagliatatela ampie garanzie sul contributo economico che da oltre dieci anni l’amministrazione comunale versa annualmente nelle desolate casse gialloblu, e senza il quale è impossibile mantenere in vita la prima squadra cittadina di un comune con oltre centomila residenti. Ma questi soldi nell’attuale stagione calcistica non sono mai pervenuti nelle casse della società gialloblu, e così la proprietà non potendo (o non volendo) far fronte alla gestione ordinaria di tasca propria, ha lasciato tutti a mani vuote, con il contorno della pessima figura fatta in quel di Grottaglie una decina di giorni fa, dove l’albergatore che aveva ospitato la squadra giuglianese in occasione dell’ultima trasferta, si era rifiutato di lasciarli andare via dato che nessuno aveva pagato il conto. Ci ha pensato poi mister De Simone a risolvere la questione, provvedendo di tasca propria a saldare quanto dovuto all’albergo. Ed è chiaro che oggi proprio l’allenatore è il primo ad essere risentito maggiormente per tutto quello che sta accadendo alla propria squadra: «si è vero, a Grottaglie abbiamo avuto dei problemi con l’albergo, il conto l’ho anticipato io anche se ci dovevano pensare i nuovi soci capeggiati da Cacciapuoti, ma poi il presidente Ronga mi ha restituito tutto. Vorrei dire solo che la colpa non è certo di Ronga, che sta facendo quanto possibile per tenere a galla la situazione, ma siamo comunque in un momento di grossa difficoltà, e non so proprio come ne usciremo». I nuovi soci dovevano garantire la propria presenza economica già dalla trasferta pugliese: «doveva essere così, ma non si è fatto vedere nessuno». Anche i calciatori, che a dispetto di tutto sono ancora in corsa per la salvezza, sono al minimo della fiducia, tanto che martedì scorso in occasione dello sciopero si sono recati personalmente al comune per incontrare il sindaco. Purtroppo per loro non lo hanno trovato: «siamo al paradosso –dice un rappresentante della squadra- , completamente abbandonati. Non si fa vedere più nessuno, non ci pagano nemmeno le spese che quotidianamente sosteniamo per andare ad allenarci. La società è come scomparsa, hanno abbandonato ogni cosa, compreso i nostri due compagni Musella e Famiano, che dopo la squalifica non hanno ricevuto nemmeno una telefonata». Intanto in questo marasma generale si appresta la sfida decisiva con il Quarto, diretta concorrente per la salvezza. Ma di fronte al rischio di scomparsa definitiva anche la partita più importante della stagione scivola in secondo piano. In fin dei conti, vincere o perdere conta poco, se poi il destino come sembra appare già segnato, con il Giugliano che vive gli ultimi vagiti del suo tormentato tramonto.

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