LA PROCURA ORDINA IL BLITZ DEI CARABINIERI NEL GIUGLIANESE E NELL’AREA FLEGREA
Scacco ai trafficanti di veleni, sequestrati cave e depositi
Dopo le denunce e le accuse dei giorni scorsi e dopo le ordinanze del Commissario per l’emergenza rifiuti, arriva anche il primo colpo di scure contro la nuova holding dei trafficanti di veleni che hanno scelto la Camopania per le loro imprese. Cinque aree e stabilimenti, oltre a diverse cave tra il Giuglianese, la zona Flegrea e il Casertano, sono finite sotto sequestro per lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti codificati come illeciti. L’operazione è stata portata a termine dai carabinieri del comando Tutela Ambiente, coordinati dal pm Ribera, della Procura di Napoli.
Perquisiti i locali delle società coinvolte. Tra le aziende sulle quali sono emerse ipotesi di responsabilità ci sono, secondo la Procura, la Pellini di Acerra (ha eseguito lavori anche per il Commissariato per l’emergenza), la Pozzolana Flegrea di Bacoli, la Igemar di Qualiano. Perquisizioni sono state eseguite dai carabinieri nelle abitazioni di alcuni dei tredici indagati.
Secondo il procuratore capo Agostino Cordova, «è stata interrotta l’attività di una vasta organizzazione, operante in tutta la Penisola, e dedita alla gestione illecita di migliaia di tonnellate di rifiuti con codici vietati».
Le indagini hanno anche messo in n evidenza l’attività di importanti società che, in violazione delle autorizzazioni, partecipavano all’organizzazione del traffico nella fase di intermediazione tra i produttori di rifiuti e gli smaltitori finali non autorizzati, cioé dalle fabbriche che dovevano liberarsi di fusti tossici alle cave utilizzate come deposito finale.
I rifiuti, provenienti soprattutto dalle regioni dell’Italia settentrionale venivano prima portati in impianti autorizzati e poi, invece di essere trattati, venivano sversati nelle cave del Giuglianese. Secondo la Procura, l’attività ha provocato un ingente danno ambientale tutto da valutare.
«È stato opportuno e tempestivo l’intervento della Procura – dichiara il subcommissario per l’emergenza rifiuti, Giulio Facchi – Questo conferma le nostre denunce dei giorni scorsi. È fondamentare colpire i meccanismi e mobilitare tutti gli organi di controllo».
Le aziende coinvolte, intanto, respingono le accuse. «Non abbiamo mai fatto parte di alcuna organizzazione dedita allo smaltimento illegale – si legge in una nota diffuca dalla Pozzolana Flegrea Srl – La nostra società opera dal 1969, nel nostro impianto sono stati trattati solo materiali inerti non pericolosi e per i soli codici autorizzati».
IL MATTINO 29 MARZO 2003
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