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sabato, Maggio 4, 2024
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ECOMAFIA, ALLARME DI LEGAMBIENTE CAMPANIA

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NAPOLI – Questa settimana, presso l’istituto Italiano Studi Filosofici a Monte di Dio, Napoli, Legambiente ha presentato “Ecomafia 2003 S. P.A – il caso Campania”, il rapporto annuale su criminalita’ organizzata in Campania e illegalità ambientale. Sono stati presentati i dati sull’ abusivismo edilizio, sul traffico illecito di rifiuti, sul racket degli animali, sulle aggressioni al patrimonio archeologico e artistico, su frodi alimentari e mucca pazza, lotta dei parchi all’illegalita’ ambientale, mappa dei clan della Campania e classifica per le singole province sui reati ambientali. Il rapporto, contiene oltre ai materiali elaborati dall’associazione ambientalista, i dati statistici relativi alle operazioni della Polizia Giudiziaria, del Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dell’arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e del Corpo Forestale dello Stato.
Sono anni ormai che Legambiente presenta questo suo lavoro ed ogni anno vengono riconfermati gli stessi verdetti. Cambiano i problemi, se qualche anno fa gli argomenti d’indagine principali potevano essere il commercio illegale degli animali, quest’anno i problemi fondamentali da affrontare sono rappresentati dalla diossina e dallo smaltimento, illegale per lo più, dei rifiuti. Ma la Campania, insieme a Sicilia, Calabria e Puglia, ovvero le regioni dove le associazioni criminali raggiungono tassi più alti, resta la regione italiana più martoriata dalle illegalità ambientali. La provincia di Caserta in particolare, sembra guidare questa preoccupante classifica. Una classifica anomala, che si legge all’incontrario e dove chi vince, ha sulla coscienza danni ambientali spaventosi, le responsabilità di un sud che segna il passo per quanto riguarda lo sviluppo imprenditoriale, ma soprattutto centinaia di vite umane. Dei 34 paesi che sono risultati positivi alle analisi (per la presenza di diossina) ben 27 fanno parte della provincia di Caserta, e tutto l’Agro Aversano rientra nella tabella dei comuni con matrici irregolari. Nessuna irregolarità invece è stata riscontrata nelle provincie di Avellino, Salerno e Benevento.
“Lo abbiamo ribadito più volte- commenta Legambiente- che la trasparenza dei dati e delle analisi era ed è l’unico antidoto contro la pisicosi da latte alla diossina che colpisce la nostra regione. Questo è mancato, generando anche allarmismi ingiustificati in altre province della nostra regione come Salerno, Benevento ed Avellino che come risulta dal documento del Ministero della Sanità sono al momento non colpiti dal fenomeno”. La diossina quindi, a dispetto di qualche parlamentare locale che ha affermava addirittura che “non esiste!”, è presente in molti comuni della Campania e per quanto gli esperti invitino alla calma e ad evitare di cadere in inutili allarmismi, non può ancora considerarsi un problema completamente archiviato.
“il fenomeno del latte alla diossina- commenta Michele Buonuomo, presidente Legambiente Campania- e la conseguente indagine avviata dalla Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, il fenomeno degli incendi di discariche abusive e non ultima l’indagine della Procura di Napoli sui rifiuti provenienti dal Nord e scaricati nel giuglianense rappresentano un unico denominatore: si scrive ecomafia si legge criminalità. L’ecomafia in Campania- conclude Buonomo- è un’emergenza sociale ed economica a tutti gli effetti in mano alla criminalita’ organizzata che l’ha inserita nei suoi libri contabili al pari del traffico di droga e armi: la nostra regione recita un ruolo di primo piano nell’immensa voragine degli affari legati al traffico illecito dello smaltimento dei rifiuti.”






Diossina. Percentuali di casi di positività.


44% latte di pecora

32% latte bufalino

25% verdure che hanno intaccato il terreno (erba, fieno, mais e insalata)

9% matrici riconducibili a formaggi e mozzarella.

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Mappa per comune con matrici irregolari.



Avellino: comuni interessati al campionamento 10 ;comuni con positività 0;n campioni prelevati 15
Benevento: comuni interessati al campionamento 4;comuni con positività 0;n campioni prelevati 4
Salerno: comuni interessati al campionamento 5; comuni con positività 0; n campioni prelevati 7
Napoli: comuni interessati al campionamento 14;comuni con positività 7*; n campioni prelevati 30
Caserta: comuni interessati al campionamento 63;comuni con positività 27**;n campioni prelevati 390




*Acerra, Boscotrecase, Brusciano, Cercola, Nola, Marigliano, Mariglianella




**Capua, Casagiove, Casal di Principe, Casaluce, Caserta, Castel Morrone, Cervino, Frignano, Grazzanise, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Recale, S. Cipriano d’Aversa, S. Felice a Cancello, S. Marcellino, S. Marco Evangelista, S. Nicola la Strada, S. Prisco, S. Tammaro, S. Maria a Vico, Sessa Auronca, Succivo, Trentola Ducenta, Valle di Maddaloni, Villa di Briano, Villa Literno.




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